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Jannik Sinner, le parole amarissime di Marcell Jacobs: "Ecco cosa gli vorrei rubare"

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Sono due dei più grandi uomini-copertina dello sport italiano degli ultimi 10 anni. Da una parte Marcell Jacobs, campione olimpico nei 100 metri e nella staffetta 4x100 nelle magiche notti di Tokyo 2021. Dall'altra Jannik Sinner, numero 1 del tennis mondiale capace di conquistare nel giro di un anno 3 slam, due Australian Open e uno Us Open. Entrambi, sono finiti coinvolti in storie più grandi di loro. 

Jacobs è stato spiato su richiesta di Giacomo Tortu, fratello e manager di Filippo Tortu, altra star dell'atletica azzurra, compagno di staffetta del "texano". Uno scandalo clamoroso, tanto quanto la squalifica per 3 mesi con patteggiamento comminata a Jannik per il famoso caso Clostebol, con l'agenzia mondiale antidoping, la Wada, che con il suo ricorso chiedeva uno stop fino a 2 anni (salvo poi rendersi conto della sproporzione). 

 

 

 

Peraltro, entrambi gli atleti in passato sono stati colpiti a suon di veleni proprio per la questione doping. "Chi mai si aspettava che un italiano potesse vincere i 100 metri alle Olimpiadi? Nessuno - ammette Jacob a Repubblica -. E questo ha dato un po' fastidio, anche se non ero un perfetto sconosciuto, avevo vinto l’Europeo indoor. Mi dicevo 'ho realizzato qualcosa che nessuno ha mai fatto, ci ho lavorato tutta la vita, e devo subire critiche da chi non conosce il mio percorso': ci ho dovuto lavorare con la mental coach. Quanto a Sinner, gli ruberei la costanza nell’essere sempre al top partita dopo partita, torneo dopo torneo. Ma anche per lui ogni momento è buono per criticarlo. Ci sarà sempre qualcuno che storcerà il naso, quindi bisogna solo focalizzarsi su se stessi, su quel che si sta facendo e su chi ti vuole bene". 

 

 

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