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Juve fuori dalla Coppa Italia, "provo vergogna": Thiago Motta, accuse senza precedenti
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Un k.o. che fa male, forse più di quello in Champions. Specie con una strada quasi spianata fino alla finale di Coppa Italia, considerando che dopo l’Empoli, in semifinale, c’era il Bologna di Vincenzo Italiano: un avversario tosto ma sicuramente non insormontabile. La Juve è uscita ai calci di rigore contro la formazione toscana e sui social, oltre che in campo, sono divampate feroci le polemiche.
Thiago Motta, in conferenza stampa, non ha nascosto gli errori fatti ed è stato durissimo con se stesso: "Provo vergogna — le sue parole — Abbiamo fatto un primo tempo per cui provo vergogna e spero che anche i miei giocatori la provino. Possiamo sbagliare tutto ma non l'atteggiamento in questo modo. E poi sbaglio io perché non ho fatto capire ai giocatori l'importanza di questa partita e di vestire questa maglia".
E ancora: ”Ripercussioni a livello psicologico? No e spero che le critiche siano veramente forti — ha aggiunto — Il pubblico è stato fin troppo gentile con noi dopo quanto visto nel primo tempo. Spero in una reazione dei giocatori, immediata. Ripeto, provo vergogna per quello che ho visto in campo oggi soprattutto nel primo tempo".
Un k.o. che fa male perché arriva contro un Empoli “che ha anche dato riposo ad alcuni titolari — ha detto ancora Thiago Motta — Parlare di mentalità ora significa parlare di meritarsi di stare ogni giorno qui e di non pretendere cose senza darle. Oggi in campo non abbiamo dato niente. Abbiamo giocato col portiere minimo 20 volte, senza prenderci nessuna responsabilità. È inammissibile. Bisogna solo chiedere scusa ai tifosi, alla società e alla storia di questo club. Abbiamo toccato il fondo".
I giocatori nella rosa bianconera non si discutono “ma la qualità quasi sempre non è sufficiente, servono altre cose per competere — ha concluso l’allenatore ex Bologna — Soprattutto l'atteggiamento che è la cosa principale. Da quando sono arrivato è la prima cosa che ho chiesto e l'unica sulla quale non si può negoziare. Sbagliare un passaggio, un tiro, un controllo non è mai un problema, lo accetto. Questo comportamento in campo no. Ma sono anche io che non ho fatto capire alla squadra l'importanza di giocare una partita così con la maglia della Juventus. Da dove ripartire? Dall'atteggiamento, che è alla base della vita proprio. Le cose bisogna meritarsele, non pretenderle e basta. Mi fa vergogna vedere la mia squadra giocare così. Si riparte dal giusto atteggiamento e dal rispettare il posto dove si sta e la storia che si rappresenta".
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Qui rido io: Toni Servillo oltre il mito Scarpetta
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