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Milan, Morata: "Perché sono andato via", un siluro contro Conceiçao

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Soltanto pochi giorni fa, in un pirotecnico mercato a gennaio (che però, ad ora, ha sortito tutt'altro che gli effetti desiderati), il Milan ha salutato anche Alvaro Morata, al suo posto ecco Santiago Gimenez, l'attaccante messicano ex Feyenoord. 

L'arrivo di Gimenez ha esaltato la tifoseria, insomma Morata è stato subito scordato (d'altronde la sua parentesi rossonera è stata tutt'altro che indimenticabile). Morata era arrivato al Milan con grandi aspettative, era stato accolto con entusiasmo dalla tifoseria, forte di un’esperienza maturata nei principali club europei e del prestigio conquistato con la Spagna, di cui era stato capitano nell’ultimo Europeo. 

Tuttavia, come detto, il suo impatto in rossonero non è stato - affatto - quello sperato: i gol? Col contagocce. Le scelte tattiche di Fonseca potrebbero aver inciso sul suo rendimento, impedendogli di esprimere al meglio le proprie qualità. Eppure, ora, Morata spiega che era proprio Fonseca il collante che lo teneva unito al Milan.

 

A chiarire i motivi del suo addio ci ha pensato lo spagnolo in prima persona, che a Marca ha dichiarato: "Sono andato al Milan per il mister, Paulo Fonseca, che ha dimostrato di volermi molto, ma dopo pochi mesi un progetto che sembrava una cosa è diventato un'altra. Alla fine non ero così a mio agio, perché ero andato lì per stare con Fonseca", ha concluso Morata. Insomma, non solo Fonseca era il collante, ma Sergio Conceiçao non lo ha gradito affatto: un discreto siluro, contro l'attuale mister rossonero.

 

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