Gian Piero Gasperini, clamorosa sfida all'Inter: "Più o meno è andata così"

di Lorenzo Pastuglialunedì 24 febbraio 2025
Gian Piero Gasperini, clamorosa sfida all'Inter: "Più o meno è andata così"
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Lo aveva detto prima della partita contro l’Empoli, ma dopo il roboante 5-0 del Castellani che in parte ha rilanciato l’Atalanta, dopo l’eliminazione di Champions contro il Brugge, ora ci crede di più. Gian Piero Gasperini crede allo Scudetto e ha ragione, dato che la Dea è a tre punti dalla capolista Inter con 12 giornate ancora da disputare.

L’allenatore ex Genoa lo ha detto domenica dopo la partita in Toscana: “Dopo giugno dopo la vittoria di Europa League, guardandomi intorno, con i programmi che immaginavamo, vedevo l'Inter su tutte — ha esordito —. E noi in grado di potercela giocare con tutte le altre. Più o meno è andata così, siamo a 1-2-3 punti dalle primissime. Faremo il massimo per restarci a lungo possibile".

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E ancora: “A gennaio siamo stati molto sfortunati per gli infortuni, — ha aggiunto Gasperini — Sapevamo di Scamacca e Scalvini a inizio stagione però li avevamo recuperati, poi si è aggiunto Kossounou, è indubbio che è stata una grande sfortuna. Non posso dire che a 10 giornate dalla fine mi aspettavo di essere lì, siamo stati a lungo anche in testa alla classifica”.

La nota positiva è la doppietta di Lookman, dopo la lite con Gasperini post calcio di rigore sbagliato in Champions: “Si è trattato del modo migliore per andare avanti — ha spiegato l’allenatore — Professionalità da parte mia? Siamo tutti professionisti, abbiamo fatto una buona gara e dei buoni gol".

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Domenica la sfida col Venezia, poi Juventus a Torino e Inter in casa. Saranno sfide decisive “per cercare di prendere o avvicinare di sicuro una delle due (Napoli o nerazzurri, ndr) — ha detto ancora — Andare avanti così, mi sembra un percorso straordinario dopo 26 partite con questa classifica”. Ma Gasp non si fida delle squadre piccole: “Anche nelle zone basse di classifica ci sono squadre di valore, gli esempi ci sonno settimanalmente, si va verso la fase discendente del campionato, cambiano anche i climi e il numero di giornate — ha concluso — Sempre stato così, a marzo-aprile si decide molto. Le partite hanno tutte delle trappole o difficoltà".