Jannik Sinner, la 'coltellata' di Novak Djokovic: "Molti pensano ci sia stato un favoritismo"

martedì 18 febbraio 2025
Jannik Sinner, la 'coltellata' di Novak Djokovic: "Molti pensano ci sia stato un favoritismo"
2' di lettura

Se quella di Nole Djokovic voleva essere una difesa di Jannik Sinner, allora è riuscita solo a metà. Il campione serbo ha commentato il patteggiamento tra il numero 1 del tennis mondiale e la Wada per il caso Clostebol, che ha portato a 3 mesi di sospensione per l'italiano. Jannik "è innocente", premette Nole, ma oggi "molti pensano che ci sia stato favoritismo". Il sistema insomma, riassume Djokovic, non è più credibile.

"Jannik avrà una sospensione di tre mesi a causa di errori e negligenze di alcuni membri del suo team, che stanno lavorando ancora nel tour. Questa è anche una cosa che personalmente e molti altri giocatori trovano strana", sottolinea Djokovic a margine del torneo di Doha, in Qatar, dopo la vittoria in doppio.

2400x1600

"Jannik Sinner è una vittima": clamoroso Djokovic, esplode la guerra sporca del tennis

Il pianeta del tennis continua a dividersi fra Sinneriani e perfidi accusatori di Jannik il Magnifico. Tema: la colpevol...

"Ho parlato con diversi giocatori nello spogliatoio, non solo negli ultimi giorni ma anche nei mesi precedenti. La maggior parte di loro non è soddisfatta di come è andato l'intero processo e non pensano che sia stato giusto. Molti credono che ci sia stato favoritismo. Sinner e Swiatek (l'ex numero 1 del tennis femminile, anche lei sospesa) sono innocenti, è stato dimostrato". Tuttavia, proprio in quanto giocatori di punta, sono stati in grado di "influenzare l'esito" dei procedimenti per doping.

2400x1600

Jannik Sinner insultato dai "figli" di Djokovic: "Ormai il tennis è un club..."

Il sindacato dei tennisti professionisti PTPA, fondato nel 2021 da Novak Djokovic e Vasek Pospisil va all'attacco di...

Il serbo esprime simpatia per altri giocatori che hanno ricevuto sospensioni più lunghe per violazioni del doping. "Abbiamo visto i casi di Simona Halep, Tara Moore e altri giocatori che sono forse meno noti, che hanno lottato per anni per risolvere i loro casi o che sono stati sospesi per molto tempo", ha detto. "Penso che sia davvero il momento di fare qualcosa e affrontare il sistema, perché è chiaro che la struttura non funziona in questo modo", ha concluso.