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Jannik Sinner, il retroscena: ecco come vuole trasformare la squalifica in un'arma perfetta

Leonardo Iannacci
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Qualche giorno a casa sua, a Sesto Pusteria, una sciata con il fratello Mark e poi giù a studiare il piano di lavoro per organizzare le settimane che lo dividono dal 7 maggio, giorno nel quale tornerà a essere SuperSinner sulla terra battuta del Foro Italico. Obiettivo: vincere gli Internazionali di Roma 2025 e tornare più forte di prima, per mostrare alla Wada che, nonostante tutto, è lui a dettare la legge del più forte nel tennis moderno.

Jannik è tornato ieri da Doha, dove si trovava al momento del patteggiamento dei tre mesi di “ineleggibilità” durante i quali non potrà giocare tornei ufficiali della Atp nè allenarsi in alcun circolo affiliato alla federtennis. Nè tantomeno al Country Club di Montecarlo laddove il ragazzo ha la residenza o in strutture che ospitano solitamente gare ufficiali. In queste settimane però, vista la forzata assenza, potrà allenarsi e migliorare ulteriormente i colpi che non sono ancora al top-voleè, drop-shot e alcuni dettagli del servizio - esclusivamente in campi e palestre privati. Facile che scelga strutture a Dubai per farlo ma non con colleghi del circuito.

 

VIOLAZIONE
Da giocatore ineleggibile o, se preferite sospeso - accettando i tre mesi di stop Sinner non sconta una vera squalifica - potrà palleggiare o allenarsi esclusivamente con ex giocatori o tennisti fuori dal mondo agonistico sino al 13 aprile quando potrà tornare a farlo con colleghi professionisti. In caso di violazione, l’Atp punirebbe l’eventuale sparring partner.

Vietate anche le esibizioni che non danno punti Atp (ma tanti soldi): Sinner dovrà saltare quella di Las Vegas di inizio marzo nella quale era stato invitato insieme a Taylor Fritz e Tommy Paul. Il numero 1 del mondo, che ben difficilmente perderà lo scettro perché nè Zverev (attuale numero 2) e Alcaraz (3) riusciranno in questo periodo a totalizzare punti buoni per superarlo in classifica, non potrà avvalersi dell’assistenza del proprio team: gli allenatori Simone Vagnozzi e Darren Cahill, il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista Ulises Badio.

L’idea di Sinner è ovviamente quella di non perdere la forma e, anzi, di presentarsi a Roma, il 7 maggio, riposato e in brillanti condizioni psicofisiche. Ricordiamo che i tre mesi di ineleggibilità sono partiti dal 9 febbraio e non da sabato 14 avendo il legale di Jannik ottenuto la retrodatazione di 4 giorni per non fargli saltare la partecipazione agli Internazionali di Roma, appuntamento che nel cuor sta a Sinner: il fenomeno, difatti, non ha mai vinto al Foro ed è stato costretto a saltare l’edizione 2024 per problemi a un’anca. Pur trattandosi di un’ingiustizia, e di questo ne abbiamo già parlato diffusamente, tutto sommato questa ineleggibilità concordata con la Wada è alla fine il male minore perché copre un trimestre dell’anno nel quale non ci sono tornei Slam. Sinner potrà rientrare nel circuito affrontando quelli che sono i tre veri obiettivi stagionali per il 2025: Roma (7-18 maggio) il Roland Garros (25 maggio-8 giugno) ma soprattutto i Championship londinesi di Wimbledon (30 giugno-13 luglio). A seguire, punterà al Grande Slam con il major newyorchese di Flushing Meadows, poi le Finals a Torino e la Coppa Davis dove l’Italia potrebbe fare tris.

 

COMPLICATO
A tal proposito, il ct Filippo Volandri ha detto: «L’unica parte positiva della storia è che a Roma finirà il periodo complicato per Jannik . La Wada dovesse dimostrare che esiste ma l’ha fatto nel peggiore dei modi». Singolare e non banale il commento della numero 1 del ranking femminile, Aryna Sabalenka. «Dovremo essere estremamente cauti in quello che facciamo e non facciamo. Ció che è capitato a Jannik è una roba che ti entra in testa. Se qualcuno ha usato una crema su dite e risulti positiva, ti attaccheranno e non ti crederanno. Si è troppo spaventati dal sistema», ha ammesso la bielorussa. “Non vedo come potrei più fidarmi. Se prima non mi importava di lasciare il bicchiere d'acqua e andare in bagno in un ristorante, ora non berró più dallo stesso bicchiere», ha concluso la Sabalenka.

Grazie al cielo, ora tutto sta finendo per Jannik, fermo a 19 tornei Atp conquistati, due Slam, due Davis, un Atp Finals e 270 partite vinte. Ma dal 7 maggio riprenderà a deliziarci. Wada come vada.

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