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Jannik Sinner, i motivi dietro l'accordo con la Wada: "Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno"

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"Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno". Così Jannik Sinner spiega la decisione di trovare un accordo con la Wada. Il numero uno al mondo era infatti risultato positivo due volte lo scorso anno al Clostebol. Da qui l'idea di accordarsi con l'Agenzia mondiale antidoping sulla sanzione. Il tennista italiano ha accettato la sospensione di tre mesi. Sinner resterà fermo dal 9 febbraio al 4 maggio, ma potrà allenarsi dal 13 aprile. Motivo per cui la sospensione gli permetterà di potere partecipare al Roland Garros di Parigi, che inizierà il prossimo 19 maggio.

La Wada, che aveva presentato ricorso al Cas contro la decisione di non condannare Sinner, in un comunicato ha reso noto di avere accettato le spiegazioni del 23enne altoatesino, per cui lui sarebbe stato inavvertitamente contaminato dal suo fisioterapista con il Clostebol (sostanza vietata). "Il processo - ha detto poi lo stesso Sinner - sarebbe potuto durare ancora a lungo con una decisione che forse sarebbe arrivata solo alla fine dell’anno. Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della Wada sono una protezione importante per lo sport che amo - ha aggiunto attraverso una nota -. Su questa base, ho accettato l’offerta della Wada di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi".

Intanto quattro giorni di ineleggibilità sono stati già scontati durante la sospensione provvisoria. In base all’articolo 10.14.2 del Codice, Sinner potrà riprendere ufficialmente gli allenamenti dal 13 aprile 2025. 

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