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Atalanta, orrori e pugni in faccia: chi è l'arbitro dello scandalo ammazza-Dea
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Ci lamentiamo dei nostri arbitri ma non è che all’estero siano messi molto meglio. Ad esempio in Turchia sono messi peggio di noi dato che uno dei migliori fischietti è Halil Umut Meler. Lui che si è inventato il rigore contro l’Atalanta e che il Bruges ha trasformato nel 2-1 finale nell’andata del playoff di Champions League, che vale il prestigioso accesso agli ottavi. Lui che non è la prima volta che la combina così grossa, anche se alla Dea aveva portato bene: era infatti il direttore di gara nel 3-0 rifilato a domicilio al Liverpool lo scorso anno in Europa League. Per il resto, però, ricorda sinistramente Byron Moreno perché la sua carriera è costellata di cose turche.
Meler è noto per essere stato picchiato dal presidente dell’Ankaragucu ormai due anni fa: era l’11 dicembre 2023 quando Faruk Koca, insieme ai suoi collaboratori, prendeva a calci e pugni il fischietto al termine della sfida tra l’Ankaragucu e il Rizespor. Una reazione criminale che sarebbe stata da condannare ben oltre la sospensione di due settimane del campionato turco, ma che di contro certifica la vita professionale movimentata del fischietto. «Mi urlavano “Ti ammazzo!”. Non li perdonerò mai», disse Meler dopo il ricovero in ospedale con un trauma cranico e fratture al costato.
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Nonostante questo episodio - o forse, a pensarne male, anche in virtù di questo episodio - la Commissione Arbitri della Uefa presieduta dall’italiano Roberto Rosetti tiene Meler in palma di mano. Prima di Natale, infatti, l’arbitro aveva ricevuto la notifica dell’ingresso nel gruppo di fischietti cosiddetto élite, ovvero quelli che possono essere designati per le partite di Champions dai quarti di finale in poi. Se l’aspettava dato che era uno dei componenti del roster arbitrale per l’Europeo in Germania della scorsa estate. In Turchia nell’ultimo anno il suo rendimento è stato buono, per quanto possa essere affidabile il campionato turco dove ne accadono di tutti i colori.
I danni, a quanto pare, Meler li ha fatti all’estero. Già perché la Turchia ogni tanto presta i suoi fischietti all’Arabia Saudita per dare lustro al campionato che ospita Cristiano Ronaldo e compagnia calciante. A inizio dicembre Meler è stato selezionato per la sfida tra Al Shabaab e Al Hilal, squadra in cui militano tra gli altri Cancelo e Milinkovic-Savic, che ha visto questi ultimi vincere tra mille discussioni. L’Al Shabaab ha presentato un reclamo ufficiale e il comitato arbitrale saudita ha dato ragione al club “offeso” sentenziando che in effetti «l’arbitro ha influenzato il risultato della partita con le sue decisioni sbagliate».
Un mese dopo, cioè un mese fa, Meler è tornato a far notizia per la direzione di Arabia Saudita-Oman, semifinale della perdibile Coppa del Golfo. Ai sauditi ha annullato un gol ed espulso un giocatore per eccesso di severità o protagonismo arbitrale riscontrato anche nell’episodio di Hien («Arrogante», così lo ha definito De Ketelaere). Così l’Oman ha vinto, ribaltando i pronostici. Sulla panchina dell’Arabia Saudita non c’era più Roberto Mancini, altrimenti la notizia sarebbe giunta a noi immediatamente, ma Herve Renard, che è stato richiamato dopo l’addio dell’italiano.
E Renard ha inseguito l’arbitro fin dentro gli spogliatoi per dirgliene quattro e, a quanto pare, è stato fermato sul più bello... ehm, sul più brutto. La Uefa non commenta l’operato dei suoi arbitri, quindi non è dato sapere il giudizio sul rigore assegnato al Bruges, ma non gradisce che si parli troppo dei fischietti nelle sue competizioni. La prossima volta ci pensi prima: la scusa del “questi abbiamo” non regge perché, a differenza dei singoli campionati, il ventaglio tra cui scegliere i direttori di gara è molto più ampio.
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