"Jannik Sinner è una vittima": clamoroso Djokovic, esplode la guerra sporca del tennis
Il pianeta del tennis continua a dividersi fra Sinneriani e perfidi accusatori di Jannik il Magnifico. Tema: la colpevolezza, o l’innocenza, del più forte del mondo nell’affaire Clostebol che sarà chiuso definitivamente il 16 aprile prossimo con l’arbitrato presso il TAS di Losanna. In quell’occasione Sinner, da iesini Qatar dove disputerà dal 17 febbraio l’Atp 500 di Doha, sarà assolto oppure squalificato per uno o due anni.
Gradita la presa d’imposizione in favore di Jannik della PTPA, la Professional Tennis Players Association nata nel 2019 su iniziativa di Nole Djokovic per tutelare i giocatori professionisti. Nelle intenzioni non solo i big che guadagnano milioni di dollari ma soprattutto coloro che si trovano oltre la 100esima posizione del ranking Atp e faticano a sostenersi nel circuito. Curioso che proprio Nole non si sia mai schierato apertamente in difesa di Jannik sulla questione Clostebol ma lo faccia ora l’associazione che lui ha fondato. Ma tant’è. Ahmad Nassar, il direttore esecutivo della PTPA, ha detto chiaramente che «la vicenda che vede coinvolto Sinner è meramente politica e legale, il ragazzo sta ancora aspettando da quasi un anno che ci sia un giudizio». La pomata Clostebol trovata nel corpo del fenomeno di Sesto in quantità infinitesimale dopo il torneo di Indian Wells 2024 e le polemiche susseguenti sono per Nassar «la conseguenza di una battaglia politica fra la WADA, l’agenzia mondiale antidoping, e la International Tennis Integrity Agency», ovvero il tribunale indipendente che aveva assolto in primo grado Sinner per mancanza di colpa e “contaminazione involontaria”. Sentenza avverso cui la WADA ha presentato il ricorso che ha generato l’arbitrato presso il TAS svizzero. Secondo Nassar «il sistema antidoping dovrebbe preoccuparsi di colpire i dopati, coloro che cercano di migliorare le proprie prestazioni tramite sostanze illegali ma queste e le soglie di test per i risultati positivi devono essere strutturate. Tutto ciò non accade. Parliamo per lo più di quantità irrisorie che in realtà non migliorano le prestazioni. Questo è l’inizio dell’ingiustizia per tutti».
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Nel frattempo, parlando di tennis giocato, dopo il flop agli Australian Open c’è da registrare la nuova battuta d’arresto di Jasmine Paolini nel Torneo 1000 WTA di Doha. L’azzurra, numero 4 del seeding, ha perso per 6-2 6-2, e in poco più di un’ora di gioco, contro la lettone Jelena Ostapen, numero 37 del ranking. Lorenzo Sonego, invece, ha raggiunto i quarti di finale all’Open 13 Provence, l’ATP 250 di Marsiglia per ritiro del francese Luca Van Assche.
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