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Atalanta, un rigore inesistente la condanna al 92esimo: il Bruges passa in casa 2-1

mercoledì 12 febbraio 2025

3' di lettura

Un rigore molto dubbio, per non dire inesistente, condanna l'Atalanta alla sconfitta per 2-1 a Bruges nell'andata dei playoff di Champions League. Una decisione, quella dell'arbitro turco Meler e del Var che non lo corregge, che lascia davvero perplessi perchè il contatto tra Hien e Nilsson è sembrato a dir poco leggero. Ora l'Atalanta per passare il turno deve vincere con almeno due gol di scarto nella gara di ritorno, in programma tra sette giorni a Bergamo. Sicuramente sarà un'altra Dea quella che vedremo in campo, con la rabbia necessaria vista l'ingiustizia subita. Una partita quella di Bruges più complicata del previsto, con i belgi in vantaggio nel primo tempo con Jutglà a cui ha replicato Pasalic prima dell'intervallo. Nella ripresa regna l'equilibrio, con occasioni da una parte e dall'altra, fino allo sciagurato epilogo finale che sancisce la sconfitta della Dea. Nell'Atalanta, Gasperini si affida a Pasalic alle spalle dell'ex De Ketelaere e di Retegui. A centrocampo inamovibili Ederson e De Roon, sulle fasce giocano Bellanova e Zappacosta (Ruggeri è out per la febbre). In difesa il neo acquisto Posch lanciato al fianco di Hien e Djimsiti a protezione di Rui Patricio. 

Carnesecchi parte dalla panchina. Nel Brugge, attenzione per il talento offensivo di Jutglà e la capacità di inserimento di Tzolis. L'Atalanta prova a prendere in mano il gioco e ad imporre il suo gioco fin dall'avvio, il Brugge si difende con ordine e quando riconquista palla in contropiede è sempre pericoloso con la velocità di Jutglà e Tzolis. E' proprio del greco la prima conclusione, un destro dal limite debole e centrale in una situazione di 3 contro 2 per i belgi nella metà campo orobica. Dea in difficoltà, incapace di controllare il pallone e di evitare le ripartenze avversarie. Il gol del Brugge è nell'aria e al quarto d'ora è Jutglà a firmare l'1-0 con un destro secco e preciso da centro area, su assist di Talbi. Azione nata da una sanguinosa palla persa di Posch. La Dea sbanda e in mischia Vanaken sfiora il raddoppio per i belgi. Dopo mezzora di sofferenza pura prova a scuotersi l'Atalanta, che inizia a farsi vedere nell'area di rigore avversaria con qualche cross pericoloso ma impreciso. Ma è ancora il Brugge ad avere la chance per raddoppiare con De Cuyper che da ottima posizione calcia sull'esterno della rete. La replica dei nerazzurri di Gasperini prima dell'intervallo con un destro dal limite di Retegui di poco a lato. E' il preludio al pareggio firmato da Pasalic al 41', con un colpo di testa da centro area su cross dalla destra di Zappacosta. 

Come nel primo tempo, anche in avvio di ripresa Atalanta in difficoltà di fronte alle veloci ripartenze del Brugge. Belgi pericolosi in più occasioni con Talbi, poi con il solito Jutglà e ancora con De Cuyper che sfiora il gol con un sinistro dal limite di poco fuori. Gasperini si arrabbia in panchina e prova a spronare i suoi ad una reazione, il tecnico orobico manda in campo Samardzic e Cuadrado per Pasalic e Bellanova. Proprio i due neo entrati sono subito protagonisti, prima Cuadrado con un cross per Zappacosta che impegna Mignolet e poi Samardzic che si divora letteralmemente il raddoppio calciando di sinistro fuori da ottima posizione. Con la stanchezza si creano più spazi da una parte e dall'altra, il Brugge ci prova ancora con il solito Jutglà ma la difesa atalantina si salva. Gasp manda in campo anche Brescianini per uno spento Retegui, mentre l'esperto Toloi prende il posto di Posch. I ritmi calano notevolmente, anche se nessuna delle due squadre sembra accontentarsi del risultato. Solo nel finale si vede finalmente l'ex più atteso De Ketelaere, che dal limite impegna di sinistro il connazionale Mignolet. Quando ormai il pareggio sembra scritto, l'arbitro Meler in pieno recupero assegna un discutibile rigore ai padroni di casa per un contatto in area tra Hien e Nilsson. Lo stesso centravanti trasforma il penalty battendo Rui Patricio, dopo il check del Var che conferma la massima punizione mandando su tutte le furie Gasperini e la panchina atalantina. Tra sette giorni sarà dura, ma non impossibile. SPR NG01 amr 122057 FEB 25 

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