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Mikaela Shiffrin, "ho paura": la scelta da gigante che scuote lo sci mondiale

Federico Danesi
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La saggezza popolare insegna che quando si cade, è meglio tornare subito in sella. Ma Mikaela Shiffrin vive di concretezza, non di proverbi. E quindi ha deciso che la sua unica gara individuale ai Mondiali di Saalbach (in Austria) sarà lo slalom di sabato prossimo, semplicemente e umanamente perché ha paura. Non si ripresenterà al via del gigante di due giorni prima nonostante sia una delle logiche favorite e arrivi da campionessa del mondo in carica.

Alla base della decisione c’è la caduta del 30 novembre scorso nel gigante di casa, perché Killington è casa sua in tutti i sensi. Banale non è stata, per le cicatrici che porta sull’addome e ancora più per quelle che porta nella testa. Lo ha scritto lei, mostrando a tutti via social fragilità che non sono nuove: «Ho messo tutta la mia energia per rimettere in forma il mio gigante per iniziare i miei Mondiali giovedì. Il lungo racconto è... Io non ci sono. Al momento sto affrontando alcuni ostacoli mentali per tornare a partire in gigante con l’intensità necessaria per le gare».

 

 

 

SENZA BRILLARE

E spiega che non immaginava di essere così indietro a livello mentale, si sentiva pronta per affrontare questa gara ai Mondiali nonostante dopo quella caduta si sia ripresentata solo a fine gennaio in slalom a Courchevel senza brillare. Invece non è il caso, semplicemente perché non se la sente: «Forse sarà così più avanti, ma non ci sono ancora. È stato straziante fare i conti con quanta paura ho in una disciplina che ho amato tanto solo 2 mesi fa».

Facile immaginare che alla base di queste riflessioni ci sia tutto quello che la campionessa americana ha dovuto affrontare negli ultimi. Prima la tragica e improvvisa scomparsa di suo padre Jeff, primo mentore e gran consigliare.

All’epoca le erano serviti nove mesi per ripresentarsi in gara con un pettorale. Poi c’è anche quello che sta vivendo il suo compagno. Aleksander Aamodt Kilde è fermo dal 13 gennaio dello scorso anno, dopo una rovinosa caduta nella discesa di Wengen, perché lo scorso ottobre è stato operato di nuovo alla spalla che si era frantumato in Svizzera, Così, un’altra stagione persa anche se ad aprila sposerà la sua fidanzata e almeno sarà un momento felice.

 

 

 

TORMENTI

Mikaela invece in questa fase della sua vita felice non lo è. E la mente torna ai tormenti di altri campioni. Come Alberto Tomba che sul finire degli anni ’80 aveva battezzato anche il superg. A dicembre ’89 il volo in Val d’Isère, la frattura della clavicola e ha smesso per sempre, attribuendo la decisione alle paure della mamma. Come Federica Pellegrini, che in due anni, sul finire della prima decade di questo secolo ha affrontato i suoi fantasmi nei 400 stile. Un primo ritiro agli Assoluti 2009, un secondo agli Europei in vasca corta del 2010, l’ansia che ogni volta le salive senza permetterle di rendere e così ha smesso.

Shiffrin in realtà no, la rivedremo già oggi nella Combinata a squadre (discesa alle 10, slalom alle 13:15, diretta su Rai 2 HD ed Eurosport 1 HD). Doveva farla insieme a Lindsey Vonn, invece ha deciso di gareggiare con Breezy Johnson, fresca iridata in discesa che è cresciuta con lei a cominciare dal Trofeo Topolino di Folgaria 15 anni fa. Vonn non l’ha presa bene: «Sostengo la mia squadra a prescindere. Non sono sorpresa di questa scelta, ma almeno ora è chiaro che non è una mia decisione».

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