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Carlos Alcaraz, schiaffo a Sinner: "Non mi è mancato", la rivalità si infiamma

Roberto Tortora
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Ormai Jannik Sinner è un campione considerato in tutto il mondo e, soprattutto, temuto e rispettato sul campo da tutti i suoi avversari. E così, anche Carlos Alcaraz, l’unico che, secondo gli addetti ai lavori, può contendere il primato negli anni all’italiano, deve fare i conti con Sinner sia quando perde sia quando vince.

L’ultimo titolo ATP conquistato, quello di Rotterdam, ha visto l’assenza strategica di Sinner che, dopo gli Australian Open, ha preferito allenarsi e riposarsi e non rigiocare subito. Ancora con il trofeo tra le mani, ad Alcaraz è stato chiesto, tra il serio ed il faceto: "Carlos ti è mancato Sinner a Rotterdam?"

 


Alcaraz non ha potuto che mantenere i toni scherzosi dello scambio dialettico: "Veramente non mi è mancato (ride, ndr). Ha deciso di rinunciare al torneo in extremis, capisco e rispetto la sua decisione. Per il torneo sarebbe stato splendido magari avere una finale tra noi due, ma ora che ho il trofeo tra le mani… No, Jannik non mi è mancato". Concentrandosi, poi, sul torneo appena concluso, Alcaraz ha analizzato il suo gioco: "A volte ho dubbi su cosa devo fare e le sensazioni cambiano durante la partita, per esempio oggi mi sentivo bene nel secondo set, nonostante l'avessi perso, mentre nel primo ero un po' a disagio. Questa settimana volevo concentrarmi sull'essere mentalmente forte, anche se ho avuto dei momenti di difficoltà durante la partita, per continuare a lottare e andare avanti nonostante tutto. Questo torneo mi ha aiutato molto in questo". Il murciano, attuale numero 3 al mondo, può festeggiare per aver battuto in finale l’australiano De Minaur e conquistato così il suo primo titolo sul cemento indoor, primo spagnolo a trionfare in terra olandese, lì dove ne erano usciti sconfitti il suo allenatore Ferrero nel 2004 e la leggenda Rafa Nadal nel 2009.

 

 

 

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