La Lega Calcio pressa il Parlamento per il ddl sugli stadi
"Da approvare entro il 28 maggio". Ultimo tentativo per convincere l'Uefa per gli Europei 2016
Mentre la Camera e il Senato sono alle prese con i discussi ddl su lavoro, intercettazioni, anticorruzioni, manovrine e manovrette, a intasare i lavori parlamentari ci si mette anche il calcio. Oggi, infatti, il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, ha chiesto al Governo e alle forze politiche di accelerare l'approvazione della legge sugli stadi. "Serve uno sforzo mirato per arrivare entro il 28 maggio, data dell'assegnazione degli Europei di calcio del 2016 a Ginevra, all'approvazione della legge sugli stadi", ha detto Beretta a margine di un convegno a Palazzo Marino sulle arene di calcio più innovative al mondo. "Ma sarebbe fuorviante legare la legge sugli stadi di proprietà alla candidatura italiana per gli Europei. La verità è che questa è una legge che serve moltissimo al calcio italiano, a prescindere dalla candidatura in questione. Abbiamo un problema che è quello di creare una nuova generazione di stadi e questo va fatto con strumenti finanziari innovativi. Abbiamo bisogno che le società di calcio siano proprietarie e che possano gestire l'impianto dall'inizio alla fine e non solo per poche ore a settimana, essere responsabili dei servizi offerti, della qualità dell'offerta e della sicurezza". Senza contare che, gli stadi di proprietà, potrebbero rappresentare un bell'indotto per le società calcistiche, sempre più indebitate. "L'esperienza del Bayern - ricorda Beretta - dimostra come abbia dato un importantissimo balzo in avanti per i ricavi e il rafforzamento della società dal punto di vista patrimoniale, spesso premessa fondamentale per i successi sportivi". Tutto giusto? A onor del vero non proprio. Per quanto sicuramente utili per migliorare sicurezza, ricavi e qualità delle strutture, gli stadi di proprietà non sono la panacea di tutti i mali e per capirlo basta guardare cosa sta succedendo in Inghilterra, dove molti team calcistici sono sull'orlo del baratro economico (persino il Liverpool dello storico Anfield gremito). Ma è soprattutto la fretta di Beretta a far riflettere. Se è vero che "il testo è molto buono" e che per migliorarlo "bastano poche settimane", non si capisce l'urgenza di perfezionare il tutto entro il 28 maggio. L'impressione è che la Federcalcio nostrana stia cercando gli ultimi colpi di coda per cercare di sottrarre alla Francia (e alla meno accreditata Turchia) l'assegnazione degli Europei di calcio. Una missione alquanto difficile, a prescindere dall'approvazione della legge.