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Jannik Sinner, la rivelazione choc del suo primo maestro: "Cosa non sapeva fare"

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Un 2024 nel quale ha dimostrato di essere il fenomeno che è. Raggiungendo la vetta del ranking e vincendo otto titoli: due Slam (Australian Open e US Open), oltre alle Finals di Torino, Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati e Shanghai e il titolo di Coppa Davis a Malaga. Poi il 2025 iniziato al meglio con il bis degli Australian Open, prima di un po’ di relax sulla neve nella sua San Candido. Insomma, per Jannik è un momento speciale, e il posto di numero uno al mondo è sempre più consolidato. Della sua crescita ne ha parlato il primo maestro di tennis e sci, Andreas Schonegger: "Sua mamma mi aveva chiesto di inserirlo in un corso, d’estate — ricorda — Già allora si vedeva che aveva qualcosa di diverso dagli altri. Ogni giorno stare con lui è un divertimento". 

E ancora: "Quando ha deciso di entrare in un circolo? Suo padre è un bravo giocatore, Jannik a casa ha trovato una racchetta e ha provato — ha aggiunto il maestro — Quando è arrivato non c'erano dubbi che ce l'avrebbe fatta. Aveva già a quell'età, a 4 anni, quel pizzico in più degli altri, non voleva fermarsi. Finiva la sua ora e chiedeva di continuare. Gli dicevo 'Jannik non vai a casa?', e lui rispondeva ‘No, aspetto mio papà che viene a prendermi e gioco un'altra oretta con lui'. Si vedeva che lui con la testa aveva qualcosa in più. Nei piccoli tornei con i suoi capelli e il berrettino era già un personaggio. Ricordo che non sapeva ancora contare i punti quando vinse la sua prima partita". 

 

Sulla sensazione di veder vincere Sinner, “per noi è un problema quando non gioca, sembra quasi tempo perso — ha concluso — È una cosa bellissima seguirlo tutto l'anno. Il nostro rapporto è familiare, conosco molto bene la famiglia, ho lavorato molto insieme. Quando Jannik viene da noi mi chiama e andiamo a mangiare una pizza. È rimasto come era. Lo ricordo quando è andato via a 13 anni e lo ricordo uguale, Jannik è un personaggio fenomenale. Lui non sbaglia, ha la grinta anche se sta male vince ugualmente, pochi lo possono battere al momento".

 

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