Jannik Sinner, "non sapeva ancora contare i punti": pazzesco, così ha vinto la sua prima partita
"Sua mamma mi aveva chiesto di inserirlo in un corso, d'estate. Già allora si vedeva che aveva qualcosa di diverso dagli altri. Ogni giorno stare con lui è un divertimento": a parlare è Andreas Schonegger, primo maestro di tennis di Jannik Sinner. Che ha spiegato anche quando l'altoatesino ha deciso di entrare in un circolo: "Suo padre è un bravo giocatore, Jannik a casa ha trovato una racchetta e ha provato. Quando è arrivato non c'erano dubbi che ce l'avrebbe fatta. Aveva già a quell'età, a 4 anni, quel pizzico in più degli altri, non voleva fermarsi. Finiva la sua ora e chiedeva di continuare. Gli dicevo 'Jannik non vai a casa?', e lui rispondeva 'No, aspetto mio papà che viene a prendermi e gioco un'altra oretta con lui'".
Che fosse un campione, secondo Schonegger, lo si era capito subito: "Si vedeva che lui con la testa aveva qualcosa in più. Nei piccoli tornei con i suoi capelli e il berrettino era già un personaggio. Ricordo che non sapeva ancora contare i punti quando vinse la sua prima partita". Nel vederlo oggi, il primo maestro del tennista numero uno al mondo ha confessato: "Per noi è un problema quando non gioca, sembra quasi tempo perso. È una cosa bellissima seguirlo tutto l'anno. Il nostro rapporto è familiare, conosco molto bene la famiglia, ho lavorato molto insieme. Quando Jannik viene da noi mi chiama e andiamo a mangiare una pizza. È rimasto come era".
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Schonegger, poi, ha parlato del momento in cui il campione "è andato via a 13 anni e lo ricordo uguale, Jannik è un personaggio fenomenale. Lui non sbaglia, ha la grinta, anche se sta male vince ugualmente, pochi lo possono battere al momento". Oggi Sinner, dopo la vittoria agli Australian Open in finale con Alexander Zverev, ha deciso di riposarsi e rinunciare all'Atp 500 di Rotterdam, così da tornare in campo sul cemento di Doha il 17 febbraio.
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