Jannik Sinner in incognito, "come lo ha nascosto e da chi": la mossa di Cahill
Il 2025 è iniziato nel migliore dei modi, con un altro trionfo agli Australian Open: terzo Slam per Jannik Sinner, che si conferma campione nella terra dei canguri. Un successo clamoroso, costruito alla perfezione, con un lavoro incessante, con dedizione e sacrifici. Un successo che vale ancora di più, se si pensa ai pensieri con cui deve convivere il ragazzo di San Candido, in attesa del verdetto del Tas di Losanna sul ricorso della Wada per il caso-Clostebol, verdetto atteso per metà aprile.
Uno dei tasselli fondamentali nella macchina-Sinner, una macchina che sta funzionando alla perfezione, è Darren Cahill, il coach che ha segnato la definitiva svolta per il numero 1 al mondo. Quel coach che, però, abbandonerà Jannik a fine anno: una scelta, vuole passare più tempo con la sua famiglia. L'altoatesino ha già fatto sapere che proverà a far di tutto per convincerlo a restare. Vedremo come andrà a finire.
E La Gazzetta dello Sport rivela alcuni dettagli emblematici su Cahill, sulle sue decisioni. In particolare, questa la teoria del coach, per ottenere il massimo dal numero uno del mondo, tutto deve essere impeccabile, ma soprattutto al riparo da occhi indiscreti. Tanto che, agli Australian Open Sinner, Jannik ha scelto di allenarsi in gran parte nei campi indoor, lontano dai riflettori. Laddove quasi nessuno poteva vederlo. Tanto che soltanto per pochissimi minuti per sessione, e sempre sotto la supervisione dell’organizzazione, le telecamere hanno potuto riprendere il lavoro del tennista altoatesino e del suo team.
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Cahill ha poi spiegato quanto sia importante questo isolamento, quanto conti lavorare in solitudine e tranquillità. E per spiegarlo ha citato Roger Federer. Interpellato in un podcast, il coach australiano - riferendosi proprio a King Roger - ha raccontato: "Eravamo a Dubai, avevo trascorso sette giorni con lui. Ero stupito di vedere quanto lavorasse duramente sul campo d'allenamento. Blocchi di quattro, cinque ore. Non ero mai stato a conoscenza di questo riguardo a Roger. Perché se lo vedi riscaldarsi prima di una partita, hai l'impressione che stia per giocare con i ragazzi del Country Club. Colpisce semplicemente la palla, muove a malapena i piedi, in leggerezza, senza sforzarsi. Mi ha detto: Darren, tutto il lavoro si fa durante la preparazione. Ora devo solo sentire la palla e sentirmi a mio agio con il mio gioco".
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Il punto, ha aggiunto Cahill, è che il vero lavoro deve avvenire lontano da sguardi indiscreti: "Il campo è solo un semplice palcoscenico. Quello che conta è quando ti alleni in uno stadio dove non c'è nessuno che ti guarda. È lì che metti tutto te stesso", ha concluso il caoch. Un piccolo-grande segreto del metodo-Sinner è stato svelato.