Sinner, la rivelazione choc di Cahill: "Bianco come un lenzuolo, ora l'ha passato a me"
Secondo Australian Open di fila portato a casa, terzo Slam sul cemento. Jannik Sinner continua a vincere, sì, ma quanta fatica! A tutti è rimasto negli occhi il momento di difficoltà durante l’incontro con Holger Rune in cui è stato necessario l'intervento medico. Sinner è stato costretto, addirittura, a tornare per una decina di minuti in spogliatoio. Ora, il suo storico coach Darren Cahill ha spiegato cosa è successo al numero uno al mondo: “Ha avuto un virus che ne aveva messo a rischio la stessa partecipazione al match, visto che era bianco come un lenzuolo". Sinner ha poi contagiato tutti i membri del suo team, finanche allo stesso Cahill. Contro Rune le immagini del secondo set erano chiare, Sinner tremava alla mano destra e si asciugava il volto a fatica, spossato e provato dal caldo di Melbourne. Ricordiamo che lì siamo in piena estate australe.
Cahill rivela: “Sinner è stato vicinissimo a non giocarlo proprio quel quarto di finale con Rune e solo una prestazione maiuscola che ha attinto a ogni riserva del campione, in un miscuglio di tecnica, preparazione fisica, coraggio e resilienza, lo ha spinto oltre l'ostacolo. Era davvero malmesso prima e durante la partita, gli sono stati rilevati i parametri vitali ed è stato fortunato a superare l'incontro, aiutato in questo dalle diverse pause”. Il medical time-out prima e la rottura della rete poi, che ha richiesto un lungo intervento per ripristinarla, hanno aiutato Sinner a calmarsi e riprendere forza. Ancora Cahill a SEN: "Adesso sono io malmesso, l'ho preso da lui. E l'altro suo coach (Vagnozzi, ndr) era davvero malmesso nei due giorni dopo che l'aveva avuta Sinner. Ci siamo passati tutti. Stava piuttosto male, non sapevamo se sarebbe sceso in campo. Stava così male. Sapevamo dal giorno prima che non si sentiva bene, quindi è andato a letto presto. Abbiamo annullato il suo allenamento, doveva giocare verso le 14:30 del pomeriggio, nel caldo della giornata. Avevamo prenotato un riscaldamento per la mattina e lo abbiamo annullato e spostato a mezzogiorno.
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Quando si è presentato in campo sembrava bianco come un lenzuolo. Siamo andati dal medico, gli hanno dato dei gel per fornirgli energia. Si è riposato, ha fatto un bagno ghiacciato per ripartire e lo abbiamo buttato in campo freddo. È stato un po' fortunato in quella partita, era a metà del terzo set, ha chiamato i medici per farsi misurare la temperatura e i parametri vitali. Avevano difficoltà a farlo in campo, quindi lo hanno fatto in spogliatoio, così lui ha potuto riposare un po' di più e credo che siano passati circa 10 minuti fin quando è rientrato in campo e ci è passato proprio davanti, e abbiamo potuto vedere che il colore del suo viso era cambiato un po'. Era bianco quando era uscito, aveva di nuovo un po' di colore sul viso quando è tornato. Con la rottura della rete – spiega Darren Cahill - ha avuto altri 20 minuti per recuperare. È stato un po' fortunato in quella partita, ma una volta superato il momento si è sentito molto meglio il giorno dopo e andando avanti". Il resto è storia, anzi, è coppa!