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Sinner rivela la telefonata di pochi secondi coi genitori dopo gli Australian Open: fa una sola domanda

Roberto Tortora
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Terzo Slam messo in bacheca e adesso stop, ci vuole un po’ di relax. Niente torneo di Rotterdam, quindi, per Jannik Sinner che non potrà, così, difendere il titolo conquistato l’anno scorso. E nemmeno la tanto attesa visita al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Così, da Melbourne si va dritti a Sesto Pusteria, quella che di fatto è la sua vera casa. Già avvisati i genitori nella telefonata post-vittoria per assicurarsi che fosse tutto ok. Questa l’unica domanda rivolta dal campione azzurro, così come avvenne l’anno scorso.

Pochi minuti, senza troppi giri di parole, per controllare che nella sua terra d’origine non ci siano problemi, dove vivono papà Hans Peter e mamma Siglinde. Lo stesso Sinner ha raccontato il momento intimo con la sua famiglia: "Ho chiamato casa solo per controllare che fosse tutto ok, ma una cosa veloce, poi ci siamo salutati".  

 

 

Se i genitori hanno seguito tutte le imprese del loro campione in TV, in Australia ci è andato il fratello del numero uno al mondo, Mark, primo tifoso sulle tribune della Rod Laver Arena di Melbourne. Sinner è molto legato alla sua famiglia e ha ritenuto la cosa più bella di tutto il torneo quella di poter festeggiare con il fratello il secondo Australian Open di fila portato a casa. Vitale per lui riabbracciare il legame con le sue radici, così da poter ricaricare le batterie e rituffarsi nel tennis dal 17 Febbraio, quando sarà di scena al torneo di Doha per la prima volta. Prima, però, c’è da sistemare la coppa a casa dei suoi, visto che a Montecarlo non c’è già più spazio. La stagione sul cemento verrà poi chiusa, si spera in bellezza, al Sunshine double americano, con i tornei di Indian Wells e Miami. Alla fine di questo ciclo, dovrebbe arrivare la sentenza del TAS e da quella dipenderà il resto della stagione. Per Sinner adesso, quindi, il riposo fisico e mentale è fondamentale.

 

 

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