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Rissa Conceiçao-Calabria, Di Canio: "Una cosa grave", cosa è successo davvero

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"Sergio non può andare allo scontro fisico così, se non ci fosse stato nessuno sarebbe stato uno scontro. Poi non si può andare a parlare davanti alle telecamere e dire che sono robe di campo. Qui è una cosa grave eh...". Anche Paolo Di Canio, opinionista di Sky Sport, commenta il fattaccio della domenica con la rissa sfiorata tra l'allenatore del Milan Sergio Conceiçao e il capitano rossonero Davide Calabria sul campo di San Siro al fischio finale del match vinto nel recupero contro il Parma.

Entrambi i diretti interessati, dopo le scintille del momento, hanno glissato, spinti davanti alle telecamere da Zlatan Ibrahimovic per ricucire almeno formalmente la situazione. Ma le acque sono agitate e l'umore non certo dei migliori alla vigilia di due partite decisive: la trasferta di Zagabria di mercoledì in cui il Milan dovrà vincere per blindare la qualificazione diretta agli ottavi di finale di Champions League senza essere appeso ai risultati delle rivali e poi il derby contro l'Inter in campionato, senza lo squalificato Fofana.

 

 

 

Per Calabria “sono cose di campo, è stato un malinteso tra me e il mister, era l’adrenalina della partita ma ci siamo chiariti. Abbiamo sistemato le cose, non è la prima o l’ultima volta che si vede una cosa del genere nel calcio. Chiedo scusa perché non è una cosa bella”.

 

 


 
Conceiçao invece ha parlato dei suoi figli per motivare la situazione: “Nervoso lo sono tutti i giorni… — il suo pensiero — Vivo la partita sempre con passione e ci siamo detti con Davide una parola di troppo su una situazione di gioco”. E ancora: “Era una situazione della partita, è come con i figli: quando si va al ristorante e non si comportano bene, va detto — ha aggiunto — Non c’è ipocrisia ma solo la verità: non è stato bello da vedere ma nel calcio ci sta, non siamo in chiesa. Ci siamo già chiariti. Forse abbiamo detto una parola di troppo ma io proteggo sempre i miei giocatori e stiamo creando un legame importante. È quello che voglio e si è visto oggi, abbiamo vinto con lo spirito e non con la strategia che alla fine non c’era più”.

Forte è stata anche la decisione di aver cambiato Theo e Leao alla fine del primo tempo, ma l’allenatore ha subito chiuso la questione: “Nessun problema con loro due — ha concluso — vi dico già che saranno titolari a Zagabria in Champions. Quindi tutto bene. Sono scelte dell’allenatore, mi pagano per questo, per vedere cosa posso fare per migliorare. E oggi ho visto una giornata meno brillante per questi giocatori”.

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