Sinner squalificato? "Non giocherei così, punto". Le parole che fanno calare il gelo
Nonostante la vittoria a Melbourne e l’ennesimo torneo dominato dall’inizio alla fine, per Jannik Sinner pende ancora sulla testa la spada di Damocle del ricorso della Wada per il caso Clostebol, sul quale si esprimerà soltanto ad aprile il TAS di Losanna.
Il campione altoatesino ha risposto per le rime a chi insinua ancora che le sue vittorie siano macchiate: “Continuo a giocare così, perché ho le idee chiare su cosa è successo. Se sapessi di essere colpevole, non giocherei così. Punto. Per ora voglio godermi solo questo momento. Roland Garros e Wimbledon? Ci penso sempre. Devi essere un giocatore completo, non solo su una superficie. L'anno scorso non è andata male su terra e erba. Posso fare meglio, sicuramente".
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Sinner, poi, torna sul match vinto con Zverev: "È stata una prestazione incredibile da parte mia, mi sento come se avessi servito molto bene fin dall'inizio della partita. Nel secondo set sono stato forse un po' fortunato nel tie-break ma, tenendo conto di tutti i fattori, penso di aver fatto ancora una volta un cammino incredibile qui in Australia. Sono molto felice di condividere tutto questo con la mia squadra e la mia famiglia, le persone che amo".
A fine anno, però, dovrà cambiare qualcosa, perché ci sarà il divorzio da Darren Cahill, che Sinner vorrebbe provare a tenere, ma sa che non sarà possibile: "Sarà molto difficile (sorride, ndr). Cahill è una persona molto onesta e sincera. Per essere un buon allenatore con molti giocatori diversi, devi capire il giocatore e devi entrare nelle sue corde, capire cosa gli piace e cosa non gli piace. A lui sono bastate alcune settimane per entrare in sintonia con me. Una cosa che mi piace molto di lui è che è molto umile. Si adatta molto bene alla squadra. Ho cercato anche di fare un buon risultato per lui qui, perché è australiano ed è il suo Slam di casa da allenatore. Anche Vagnozzi sta facendo cose incredibili: mi ha cambiato come giocatore, mi ha dato tanta fiducia nel fatto che posso fare cose diverse. Penso che siano una combinazione incredibile come allenatori e persone. L’allenatore è importante in campo ma soprattutto fuori dal campo: loro sono molto, molto bravi in questo. Sono stato molto fortunato a trovarli“.
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Sinner ha commentato anche l’abbraccio con il fratello dopo la vittoria finale: "Mio fratello è il mio migliore amico, perché nessuno ti conosce meglio di lui. Gli parlo spesso dei miei problemi e di quello che sento, è una persona eccezionale e sa da dove veniamo: una famiglia normale, sa come ho vissuto da bambino e averlo qui è stata forse la cosa più bella del torneo“.
Hanno fatto il giro del mondo, infine, le immagini di Sinner con uno sconsolato Zverev a fine gara: "Sascha è un giocatore incredibile, è solido e mentalmente forte, è difficile giocare contro di lui. L’ho visto giù, ma gli volevo fare capire che noi siamo tennisti e andiamo negli stessi tornei, come quando siamo a scuola: siamo compagni, un aiuto da un altro giocatore può dare una mano anche se in quel momento è piccolo perché stai vivendo una situazione difficile. Saremo tutti felici se vincerà uno Slam perché si allena tanto. Il paragone con Nole? Questo è un complimento incredibile da parte di Zverev. Penso che ognuno sia diverso, ma ovviamente ho alcune somiglianze con lo stile di gioco di Novak. Credo ancora che quando lui è al meglio sia molto, molto, molto difficile da battere".
"Per lo stile di gioco – spiega il numero 1 del ranking ATP - mi sono ispirato a lui, cercando di capire cosa fa, come gestisce i momenti di pressione e quelli importanti. Le somiglianze sono la capacità nel colpire la palla in modo abbastanza pulito dalla linea di fondo, di avere un buon movimento, di capire un po’ dove il tuo avversario gioca la palla. Lavoro per migliorare come giocatore perché sento di poter ancora migliorare in alcune cose".