Jannik Sinner, la rivelazione di Monaco: "Ruggine con Rune", il retroscena choc
Una vittoria sofferta, arrivata al termine del quarto set contro il danese Holger Rune. Jannik Sinner, non tra poche sofferenze, è passato ai quarti di finale degli Australian Open, proseguendo così il suo cammino in difesa dello Slam vinto lo scorso anno. Ora la sfida contro Alex de Minaur, accedendo a una sfida dopo aver resistito al duello massacrante contro Rune, interrotto da un malore che lo ha richiamato negli spogliatoi per 11 minuti. La sfida è stata analizzata nell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.
Sul duello Rune-Sinner, tra di loro “c’era comunque in ballo una sorta di rivalità e anche di ruggine — le parole di Monaco — Io non ero molto tranquillo perché era comunque il primo vero test e Rune è un agonista, quindi c’erano delle difficoltà. Poi ci si è messo anche il caldo. I primi due set sono stati abbastanza speculari: è girato bene il primo set a Sinner e poteva girare diversamente il secondo. Comunque si è giocato su pochi punti. C’erano già le avvisaglie di questo andamento sofferente per il caldo, in particolare di Sinner e un po’ anche di Rune. C’è stato quello scambio pazzesco, vince quel game salvando palla break e lì c’è quel medical time-out che viene allungato dal supervisor e alla fine stanno fermi dieci minuti. Quello è stato un primo spartiacque”.
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Sconosciuto il motivo per il quale Rune ha preso un medical timeout sul 5-3 e servizio di Sinner, che avrebbe chiuso subito la sfida: “Normalmente non lo potresti fare visto che batteva il suo avversario, quella è stata una furbata da parte di Rune — ha detto ancora Monaco — In precedenza non era stato bravo a sfruttare il momento favorevole, perché Jannik comunque non era ancora nel pieno delle sue forze, e lì si è visto quello che ancora manca a Rune. Poi i parziali ingannano anche un po’. Questa partita è girata davvero in quel momento”. E ancora: “Sinner ha detto testuale: ‘Se mi fossi ritrovato sotto di un break, per come stavo, diventava grigia’ — le altre parole della voce di Eurosport — La situazione delle rete, per chi crede ai segnali, è stata la ciliegina sulla torta, perché stare fermi quasi mezz’ora ci ha riportato un Sinner quasi al massimo e a quel punto ha fatto vedere di essere ancora superiore. C’è più solidità, è stato molto bravo, ha saputo soffrire e ha dimostrato ancora una volta grande carattere”.
Sul problema fisico di Sinner: “Il malore poi non si è capito, ma sarà stato sicuramente un colpo di calore, un giramento di testa, è stato male anche di stomaco, una serie di cose insomma che non centravano però nulla, a suo dire, con quello che è successo a Wimbledon — ha detto ancora Monaco — Per onestà intellettuale è giusto dire che se a ruoli invertiti avessero concesso quel medical timeout a Rune, gliele avrebbero dette di tutti i colori. È andata bene così comunque. Sinner ha detto che è girata bene, perché sicuramente lo spavento è stato grosso”.
E sulle condizioni meteo affrontate dai giocatori a Melbourne: “Con quel caldo nessuno dei due stava bene sul campo. Rune poi veniva da partite più dure — ha concluso — La grossa mancanza del danese è stata quella di non lavorare ai fianchi Sinner in quel passaggio della partita. Lui ha sempre questa cosa di dover uscire col vincente, ha fretta. Lì, nel terzo set, se avesse avuto la capacità di rendere il match duro, probabilmente avrebbe potuto far ripiombare Jannik in un momento di difficoltà. Le due pause lunghe hanno indubbiamente aiutato in maniera eclatante la vittoria di Sinner”.
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