Sinner, siluro di Eubanks contro Kyrgios: "Ho letto tutto, quante falsità"
"Quante falsità hanno detto i miei colleghi...". A difendere Jannik Sinner ci pensa Christopher Eubanks, numero 102 del ranking Atp (ed ex top 30). Non è uno qualuque: siede infatti nel consiglio dei giocatori (ed è tra i commentatori di Tennis Channel), ma soprattutto è stato l'unico tra gli atleti invitati dall'Itia, l'Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis, a partecipare al seminario informativo organizzato a Melbourne, a margine degli Australian Open, per spiegare nel dettaglio le motivazioni dietro alle due sentenze della stessa agenzia sui casi doping che hanno riguardato nel 2024 Sinner e Iga Swiatek.
E chissà che Nick Kyrgios, che ovviamente alle due "sessioni informative" non c'era, possa ascoltare le parole del collega ed evitare in futuro di spalare fango sull'altoatesino come fatto quotidianamente in questi mesi.
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Premessa: i due casi sono differenti, con Sinner che dopo i test positivi ad Indian Wells lo scorso marzo è stato scagionato dall'Itia e la Swiatek, oggi numero 2 del ranking Wta, condannata invece a una sospensione di un mese (contro la quale, notizia fresca fresca, la Wada ha deciso di non fare ricorso al Tas di Losanna a differenza del caso Sinner).
"Ho letto tutte le 33 pagine della sentenza. Quante falsità hanno detto i miei colleghi...", ha ammesso Eubanks al sito The Second Serve. "Volevo solo assicurarmi di avere una buona comprensione dei fatti e non permettere di dettare la mia percezione a ciò che leggevo sui social - ha chiarito Eubanks, che ha affrontato due volte in carriera Jannik perdendo sia agli Us Open nel 2022 sia al Roland Garros lo scorso anno -. È stato scoraggiante vedere cose dette pubblicamente che non erano basate sui fatti, ma falsità. Quanto accaduto a Swiatek e Sinner è parte della procedura. Niente è stato discrezionale".
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"Guardate quanto è accaduto a Marco Bortolotti - prosegue -. Il suo rapporto Itia è proprio lì, facilmente accessibile, potete cercarlo. Anche a lui è stato permesso di continuare a giocare e poi alla fine si è stabilita la stessa cosa: 'Nessuna colpa o negligenza'". "Quello a Bortolotti - sottolinea Eubanks rispondendo indirettamente tanto a Kyrgios quanto a Nole Djokovic - è stato esattamente lo stesso processo, ovviamente con molti meno dettagli di quello a Sinner. Quando citavo il nome di Bortolotti, la maggior parte dei giocatori semplicemente non sapeva chi fosse. Io stesso non avevo mai sentito parlare di lui...". Le polemiche furiose non solo sulla mancata squalifica di Sinner la scorsa primavera, ma pure il mancato annullamento dei punti conquistati nel torneo californiano secondo Eubanks erano "una delle cose più frustranti perché dicevo: “Ragazzi, è scritto nel rapporto. Potete tornare a controllare il regolamento e vedere. È chiaramente scritto nero su bianco'".