Sinner in confusione totale: costretto a scusarsi. Divorzio con Cahill, il sospetto più cupo
Questa volta Jannik Sinner ha fatto un bel pasticcio. In campo, dove contro il modestissimo Tristan Schoolkate ha rischiato di compromettere addirittura gli Australian Open che sta affrontando per la prima volta da campione in carica, ma soprattutto fuori, con la improvvida dichiarazione davanti a un microfono con la quale ha clamorosamente annunciato in anticipo il divorzio a fine anno con il suo mentore, Darren Cahill, il coach che lo ha preso sotto la sua ala dal giugno del 2022, subentrando a un altro big come Riccardo Piatti, trasformandolo in pochi mesi da grande promessa a cannibale di titoli e Slam.
"Questa è l’ultima stagione di Darren Cahill come mio coach", ha spiegato il 23enne altoatesino visibilmente stanco, quasi sfinito, dopo la vittoria al secondo turno con Schoolkate, semi-sconosciuto numero 173 al mondo che con due sole partite vinte nel circuito Atp è riuscito nell'impresa di strappare il primo set al numero 1, rompendo il suo record di 29 parziali vinti di fila (l'ultimo lo aveva concesso, a Shanghai lo scorso ottobre, all'argentino Etcheverry).
Qualcosa forse non gira nel migliore de modi per Sinner. Nel corpo (ma la volpe di San Candido ha dato anche la colpa dei suoi errori al forte vento che lo ha disturbato all'inizio) ma soprattutto nella testa. Tanto è vero che, con un grande impaccio, essendosi subito reso conto che la gaffe su Cahill era qualcosa che potrebbe condizionargli il resto dell'anno ha cercato in qualche modo di riparare, ma senza troppa convinzione ("La stagione è lunga, tante cose possono ancora succedere") per poi la sera riconoscere il suo errore e scusarsi con tutti, staff e tifosi. "Mi è scappata un po’ via la parola", è la frase riportata dal Corriere della Sera.
Cahill aveva infatti sì già annunciato che Sinner sarebbe stato il suo ultimo giocatore allenato in una carriera lunga di trionfi e soddisfazioni, ma non quando. L'accelerazione del divorzio apre ora incognite per il futuro. Il nome che affiancherà tra 12 mesi l'altro allenatore Simone Vagnozzi sarà decisivo, per capire che strada imboccherà il tennis di Sinner. Si parla già di Ivan Ljubicic ma le chiacchiere dureranno parecchio. E forse, come suggerisce Gaia Piccardi sempre sul Corsera, "la voce del sen fuggita a Jannik preannuncia altre scelte difficili, di crescita umana e sportiva".
Molto, se non tutto, dipenderà però dal 16 e 17 aprile, quando il Tas di Losanna deciderà sul caso Clostebol. Sarà squalifica? E se sì, per quanto? Un anno? Due? Certo, Cahill ha deciso di dire basta per tornare alla sua vita "normale". Basta giro del mondo, vuole stare vicino al padre John, 85 anni, che l'altro giorno in allenamento è sceso in campo per abbracciare Sinner. Ma qualcuno sui social, più che maliziosamente, ha legato il divorzio imminente (e la brutta prestazione contro Schoolkate) anche a qualche possibile, pesante spiffero da Losanna. Una Spada di Damocle fin qui ignorata miracolosamente dall'italiano, ma i miracoli non possono durare all'infinito.
Il piccolo momento di pausa, l'arrampicata sugli specchi, le mani sulla testa...
— Andrea Melbourne Identity (@poperinotv) January 16, 2025
Mi fa ridere, mi fa tanta tenerezza. È così spontaneo e imbranato che mi sembra mio fratello. #Sinner#cahillpic.twitter.com/iPhsUqQiDv