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Jannik Sinner, la sentenza-Brian Harris cambia tutto: "Rapporti sessuali con il marito"

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No Fault or neglicence”, che dall’inglese significa “Nessuna colpa o negligenza”. E così, secondo la sentenza del Tas di Losanna, la canadese Brian Harris, protagonista nel curling, è stata assoluta per non essersi dopata. La stessa che in passato aveva ricevuto una sospensione di quattro anni dopo essere risultata positiva al Ligandrol, un integratore che stimola la produzione di testosterone, che aumenta la massa muscolare e riduce quella grassa, molto utilizzato dai culturisti.

La giocatrice di Winnipeg aveva fatto ricorso al tribunale di Losanna e dopo 11 mesi di stop si è vista annullare la squalifica, riuscendo a dimostrare di essere stata contaminata attraverso rapporti sessuali col marito, che ne faceva uso senza averlo mai comunicato e senza mai essersi preoccupato del fatto che la sostanza potesse essere veicolata anche attraverso lo scambio di fluidi corporei. 

 

 

Harris, dimostrando che non era a conoscenza che suo marito facesse uso di Ligandrol, si è contaminata tramite contatto intimo e la corte ha accettato la sua tesi, sostenendo che abbia usato tutte le precauzioni possibili per evitare il contatto con sostanze che potessero contaminarla: “L’atleta — è scritto nel testo della motivazione — ha adempito a tutti i suoi obblighi per evitare contaminazioni. Harris non poteva sapere o sospettare che suo marito usasse il Ligandrol e non ne conosceva i potenziali rischi di contaminazione. Non ha mai condiviso cibo né bevande in pubblico e in privato per evitare qualsiasi forma di contaminazione”. La giocatrice potrà così tornare immediatamente in campo per la sua squadra. Un caso simile a quello di Jannik Sinner, che per negligenza rischia una sospensione da 1 a 2 anni. Il suo ricorso sarà discusso a Losanna il 16 e 17 aprile.

 

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