Nick Kyrgios umiliato dal principale quotidiano australiano: "Farnetichi. Ora taci per sempre"
Delirante fuori dal campo, imbarazzante sul campo. Questa la sostanza che descrive Nick Kyrgios, il tennista australiano e nemico giurato di Jannik Sinner, contro il quale quotidianamente si riversano i deliri, appunto, fuori dal campo. Imbarazzante sul campo, invece, perché il ritorno sbandierato in pompa magna è durato il tempo di tre set, quelli in cui si è imposto, triturandolo, il britannico Jacob Fearnley. Una sconfitta condita dalle solite sceneggiate dell'australiano, contro l'arbitro e contro l'avversario. La solita pessima figura, insomma.
Ecco, il punto è che anche in Australia, di Nick, ne hanno le tasche piene. Lo dimostra quanto scritto da Andrew Webster sulle pagine sportive di The Australian, il più autorevole quotidiano del Paese. "Adesso che è stato rapidamente eliminato dall’Australian Open, l’influencer del tennis Nick Kyrgios potrà tornare alla sua occupazione principale, ovvero quella di cercare di distruggere la credibilità del numero 1 del mondo Jannik Sinner", esordisce Webster.
Nel pezzo vengono ripercorsi gli ultimi mesi del caso-Sinnwer: dalla positività al Clostebol alla successiva assoluzione, passando per gli attacchi incessanti di Kyrgios e la sua ossessione per screditare il campione italiano. E ora, con l’attesa per il ricorso della Wada e il giudizio del Tas di Losanna (che arriverà a metà aprile), il giornalista smonta senza pietà la retorica dell’ex finalista di Wimbledon.
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"Nick continua a dare del dopato al numero 1, ma la stessa Agenzia Mondiale Antidoping ha accettato la versione dell’italiano e la questione si è spostata solamente sul piano della negligenza. Non è più una questione di doping". Una bordata contro Kyrgios, accusato di cavalcare la vicenda soltanto per essere sotto i riflettori.
Ma non solo. Per Webster l'attacco di Kyrgios è privo di fondamento: "Se non è in grado di fornire delle prove forse sarebbe il caso che tacesse per sempre. Quando accusa Sinner di aver in qualche modo approfittato di un trattamento favorevole dice sostanzialmente un’altra bugia, perché il caso Sinner è stato affrontato seguendo alla lettera tutti i regolamenti. I fatti sono questi".
L’articolo si spinge oltre, rimarcando come Kyrgios abbia diffuso così tante informazioni false da costringere l’Itia, l’International Tennis Integrity Agency, a intervenire. Durante l’Australian Open, infatti, l’agenzia ha distribuito ai giornalisti presenti un dettagliato opuscolo per chiarire il ruolo e le procedure seguite nel caso Sinner. Un segno evidente di come le dichiarazioni infondate di Kyrgios abbiano contribuito a creare confusione e malintesi, richiedendo un intervento formale per ristabilire la verità.
Secondo Webster l'obiettivo, misero, di Kyrgios è chiarissimo: screditare Sinner sostenendo che "ha imbrogliato, è disgustoso." Tuttavia, secondo il giornalista australiano, questa campagna anti-Sinner sembra aver ottenuto l’effetto opposto. "Gli australiani hanno accolto con affetto il campione in carica, fin dai primi giorni, e nel corso del match di primo turno con il cileno Jarry il pubblico ha tifato per il numero 1", scrive il giornalista, forse l'aspetto più "godereccio" di tutta questa vicenda.
Le accuse di Kyrgios, descritte come "farneticanti," non solo mancano di credibilità, ma sembrano prive di qualsiasi base solida. Webster le definisce un punto di vista superficiale, malizioso e incapace di apportare qualcosa di utile al dibattito. "Si tratta del punto di vista di un paladino della legge un po’ troppo egocentrico per essere credibile," afferma Webster con tono velenoso.
Webster chiude con un invito che suona più come una provocazione: "Se non è in grado di fornire delle prove forse sarebbe il caso che tacesse per sempre". Tutto da godere...
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