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Sven Goran Eriksson, scoperta-choc dopo la morte: quanti milioni di debiti ha lasciato

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Una vicenda clamorosa: la morte di Sven Goran Eriksson, avvenuta lo scorso agosto dopo una battaglia contro il cancro al pancreas, ha rivelato un lato oscuro della sua vita finanziaria. L’ex allenatore di Lazio, Roma e della Nazionale inglese ha lasciato un pesante fardello di debiti, come riportano i dati divulgati dai media svedesi grazie all’Agenzia delle Entrate locale. In totale, Eriksson ha lasciato un debito di oltre 118 milioni di corone svedesi, pari a circa 10,2 milioni di euro. Tra questi, ben 8,7 milioni risultavano essere dovuti all’Agenzia delle Entrate britannica.

Secondo quanto spiegato dal Telegraph, nonostante gli asset del tecnico ammontassero a 5,8 milioni di euro, i suoi debiti netti risultavano pari a 4,4 milioni. Questo profondo squilibrio finanziario ha radici lontane, legato a una truffa multimilionaria orchestrata da un suo storico consulente finanziario, che lo aveva portato sull’orlo della bancarotta più di dieci anni fa.

Non sorprende, quindi, che la villa in Svezia dove Eriksson ha trascorso i suoi ultimi anni sia stata recentemente messa in vendita a un prezzo di poco superiore ai due milioni di euro, una cifra ben inferiore al suo reale valore di mercato. La necessità di vendere rapidamente, probabilmente, rispondeva all’urgenza di liquidità per sanare almeno parte dei debiti.

Già nel 2013, Eriksson aveva raccontato sulle pagine del Telegraph il dramma che lo aveva colpito. L’ex allenatore era stato vittima di una frode da parte di Samir Khan, il suo consulente finanziario, che approfittò della fiducia accordatagli per sottrargli, nel corso degli anni, fino a 12 milioni di euro. “Non odio nessuno al mondo, difatti non credo di avere nemici. Ma se proprio devo odiare qualcuno, quello è Khan, per quello che mi ha fatto, dopo che gli ho dato fiducia, e libertà di investire i miei soldi, per così tanti anni,” dichiarò Eriksson all’epoca.

Khan, entrato nella vita di Eriksson nel 2004, aveva assunto il controllo dei suoi investimenti tre anni più tardi. Nel 2009, l’ex allenatore scoprì l’inganno: il consulente aveva usato il denaro sottratto per finanziare uno stile di vita lussuoso per sé e la sua famiglia, trasferendosi a Barbados. La denuncia sporta da Eriksson non ebbe però l’esito sperato, perché Khan dichiarò bancarotta, rendendosi formalmente impossibilitato a risarcire i danni.

La truffa subita da Eriksson ha lasciato un segno indelebile nella sua vita, con ripercussioni che hanno continuato a pesare anche dopo la sua morte. Le vicende legate alla sua situazione finanziaria svelano una realtà dolorosa per un uomo che, al di là del successo sportivo, ha dovuto fare i conti con le amare conseguenze della fiducia tradita.

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