Jannik Sinner, addio cavigliere dopo 2 anni: "propriocezione", ecco cosa è cambiato
A Dubai, durante la preparazione invernale di dicembre, prima di passare il Natale in Alto Adige, Jannik Sinner ha lavorato sui suoi (pochissimi) punti deboli. In particolare sulla resistenza muscolare, per arrivare più lucidamente in quelle sfide tirate degli Slam che arrivano al quinto set, e sulla “propriocezione”. Una tecnica, raccontata sul Corriere della Sera, che lavora sulla “balance board”, l’allenamento che migliora la capacità di percepire il proprio corpo nello spazio e di contrarre dei muscoli senza l'aiuto delle cavigliere, che Jannik usava dall’ottobre 2022, dopo la distorsione subita nel match contro il danese Holger Rune a Sofia. Così si scarica il peso dai piedi spostandoli sulle ginocchia, in modo da non stressare appunto le caviglie.
Questa sperimentazione si è vista già nel match del primo turno degli Australian Open contro il cileno Nicolas Jarry, battuto per tre set a zero. Nonostante la grande potenza in battuta del rivale, Sinner è riuscito da solo a mantenere le caviglie rigide, potendo usare appieno tutto il movimento del piede per correre, scivolare, saltare. Sinner ha così superato la paura di un movimento innaturale della caviglia come quello patito tre anni fa, e dopo l’ultimo match ha detto di essere “abbastanza sicuro per farla (questa procedura, ndr)”.
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Così facendo si dovrebbe evitare infortuni come quello patito all’anca in pieno svolgimento del match contro Tsitsipas a Montecarlo. I piedi non scaricherebbero più tensione sui fianchi e Sinner avrebbe così più libertà di movimento (oltreché meno peso). La coach e talent di Eurosport e Sky, Barbara Rossi, ha spiegato nelle ultime ore questa strategia di allenamento: “(Jannik, ndr) Si è allenato sulla balance board — le sue parole — ora sente la caviglia ben ferma perché si è irrobustito: è un processo in atto da tempo che continua. Con il team, e con l’innesto del preparatore Panichi, deve aver fatto un ragionamento a lunga scadenza: meglio il rischio di una storta oggi che problemi cronici all’anca domani”.
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