Sergio Conceiçao, tre siluri contro Fonseca: retroscena, cos'è accaduto al Milan
Sergio Conceiçao ha sempre festeggiato i trofei ballando negli spogliatoi assieme ai suoi giocatori e con il sigaro in bocca. Quindi quella di Riad non è una scena montata ad arte per ingraziarsi i tifosi rossoneri subito dopo il derby, a otto giorni dall'inizio della sua avventura rossonera. Ma ha funzionato, è già diventata di culto, e questo certifica quanto sia spontaneo il feeling tra questo mister e il Milan e di quanto il Milan avesse bisogno di questo mister. Autorevole, non autoritario come ha provato a essere Fonseca. In estate era già chiaro a tutti mala dirigenza voleva spiccare sull’allenatore. Non è più così, basti pensare che Ibrahimovic è stato ripreso da mille telecamere nel suo discorso post-partita ma il video virale è quello di Conceiçao che balla con il sigaro in bocca.
La presenza scenica di Conceiçao si poteva (doveva) notare fin dai primi minuti a Milanello. Nel linguaggio social-giovanile, usato anche da Leao dopo la vittoria, viene definita come “aura”. Conceiçao ha del primo Mourinho la voglia di vincere e la capacità di portare i giocatori dalla sua parte. Anche Fonseca ci ha provato ma punendoli per educarli con uno stile da professore, mentre Conceiçao ha agito da manager, obbligando i professionisti attorno a lui a prendersi le loro responsabilità.
Non a caso è partito dai tre leader, così: 1) Maignan eletto capitano, basta fascia itinerante; 2) Theo in campo anche se non ancora al meglio della condizione; 3) Leao definito «un fenomeno» perché questo ragazzo ha bisogno di essere elogiato in modo che si senta in dovere di ripagare un debito. I risultati si sono visti subito: Maignan non ha chiesto il cambio al primo dolorino, Theo dopo la gara ha ammesso di essere in un periodo difficile e Leao ha ringraziato il nuovo allenatore. Non solo, ha dovuto anche difendersi dall’hater Cassano, che si è così espresso sul portoghese: «Non sa giocare con la squadra, Conceiçao lo capirà presto che non è buono, un giocatore farlocco, è poca roba. Ha detto che il tecnico gli ha dato energia e questo dimostra che non ha i coglioni». Leao ha risposto pubblicando due emoji di un pagliaccio, come aveva già fatto a ottobre. Sipario.
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A Conceiçao questo teatrino non avrà di certo dato fastidio. Non vuole gente che incassi e subisca in modo passivo ciò che viene da fuori e nemmeno ciò che lui stesso dirà, dato che molto spesso punzecchierà i calciatori per vedere che reazione avranno. Oltre a capire i giocatori dal punto di vista psicologico, li ha capiti da quello tattico: il difetto principale del Milan erano le transizioni negative e il principale pregio erano le transizioni offensive, allora ha impostato un pressing alto solo a tratti, alternandolo a un blocco difensivo più basso e compatto, in modo da evitare di prendere infilate (tipo quella che ha portato al gol Taremi) e da avere più campo davanti in cui far correre Pulisic, Leao, Reijnders, Theo e via dicendo. Conceiçao ha detto che il calcio per lui è semplice: ha ragione nella misura in cui è stato lui a renderlo tale in questi primi dieci giorni di Milan.
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