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Bormio, cade anche Caviezel. Rivolta degli sciatori: "Lotta per la sopravvivenza, non meritate le Olimpiadi"

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Fredrik Moeller ha conquistato la sua prima vittoria in carriera in Coppa del Mondo di sci, trionfando nel SuperG di Bormio. Ma la gara e il post-gara sono stati segnati dalla brutta caduta di Caviezel con il pettorale 1 (trasportato in elicottero in ospedale per accertamenti).

Il 24enne norvegese ha preceduto il campione austriaco Vincent Kriechmayr di 20 centesimi e il sorprendente svizzero Alexis Monney, terzo a 24 centesimi dal vincitore. Tuttavia, come detto, la pista Stelvio di Bormio è di nuovo al centro delle polemiche.

Dopo la terribile caduta nel corso della seconda prova in vista della discesa libera di coppa del mondo di Cipryen Sarrazin operato nella serata di venerdì per ridurre l'ematoma cerebrale provocato dalla caduta, oggi è stata la volta di Gino Caviezel: primo a scendere nel SuperG di Bormio, l'elvetico ha inforcato prima del salto di San Pietro ed è scivolato lungo il muro. Sempre cosciente ma apparso subito dolorante a una gamba, è stato portato via in elicottero.

La gara è poi ripresa dopo diversi minuti di stop per prestare soccorso all'atleta svizzero. Già ieri in occasione dell'incidente occorso a Sarrazin gli atleti avevano duramente attaccato la preparazione della pista. Il francese Nils Alegre, compagno di squadra di Sarrazin, aveva detto: "Questa pista è mal preparata: sono 40 anni che se ne occupano, ma non sanno fare nulla, se non rendere tutto troppo pericoloso per gli sciatori. Non c'è rispetto per gli atleti, bisogna rallentare la velocità. Non meritano di avere le Olimpiadi qui, non voglio nemmeno pensare ai Giochi che nel 2026 si svolgeranno su questa pista".

Più equilibrato lo svizzero Marco Odermatt, detentore della Coppa del mondo che comunque, parlando ai media del suo Paese, ha descritto l'intera discesa della pista di Bormio "come una lotta per la sopravvivenza". Gli organizzatori si sono difesi per bocca di Omar Galli, direttore di gara della Coppa del mondo di Bormio: "Quello dello 'Stelvio' è un pendio sfidante che gli atleti conoscono ormai benissimo dopo tante stagioni. Come ogni anno, è stato svolto un grande lavoro di preparazione nei giorni precedenti abbiamo implementato fortemente il livello di sicurezza in pista con l'inserimento delle nuove reti. Nello sport outdoor, purtroppo, le variabili del meteo possono condizionare le reazioni della pista in alcuni punti". 

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