Atalanta, è ufficialmente missione-scudetto: colpo da urlo, "chi arriva alla corte di Gasperini"
I tempi del falso nove sono ampiamente terminati e il centravanti è di nuovo determinante nel gioco delle squadre, e di conseguenza nei risultati. Se non va, o se si fa male, il problema è grosso e da risolvere subito. L’Atalanta si è attivata in merito dato che perderà Retegui per almeno 3-4 settimane nel bel mezzo del periodo decisivo della stagione che potrebbe portare lo scudetto. Vero che Scamacca tornerà a tra febbraio e marzo, mettendoci meno dei soliti crociati, ma bisogna andarci cauti. Stesso discorso per Retegui, i cui muscoli sono da maneggiare con cura.
Il nome sottolineato in casa Dea è quello di Giacomo Raspadori che centravanti non è, semmai è una seconda punta, ma nell’Atalanta avrebbe un senso dato che il giocatore al centro dell’attacco può anche fare da apripista a Lookman e De Ketelaere. I 25 milioni che accontenterebbero il Napoli ci sono, la Dea deve solo decidere se ha senso come operazione o se conviene aggiungere Berardi o Chiesa, occasioni a basso prezzo (10 milioni circa) alla batteria di attaccanti. L’altra idea porta a un centravanti vero come Beto che l’Everton non vede l’ora di salutare, ma ci stanno pensando anche la Roma che ora ha la stessa proprietà Friedkin e la Juventus.
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Su Raspadori nel caso potrebbe essere corsa a due, dato che anche la Juventus ci sta pensando. Non per sostituire Vlahovic ma per supportarlo alle spalle, nel vuoto lasciato da Koopmeiners che Thiago Motta ha di recente spostato in mediana, convincendosi che partendo da lontano rende di più. Giuntoli si è informato su Kolo Muani, 26enne nazionale francese in rotta di collisione con Luis Enrique al Psg, ma si è inserito anche l’Arsenal.
Inserire una punta in prestito con diritto di riscatto è la mossa utile sia per dare materiale a Thiago Motta dato che Milik non rientra e si può dare ormai per perso ma anche per spingere Vlahovic a risolvere l’annosa questione del contratto in scadenza nel 2026: o accetta di spalmare l’ingaggio fuoriscala da 12 milioni netti all’anno, o sarà addio in estate, con l’idea di far entrare Zirkzee, vecchio pallino di Thiago Motta che lo United potrebbe cedere per gli stessi 40 milioni con i quali lo ha acquistato dal Bologna.
Su Zirkzee un pensiero lo stanno facendo in tanti, anche il Napoli che potrebbe privarsi di Raspadori e dotarsi di un vice-Lukaku più giovane e diverso per caratteristiche. Diverso fino a un certo punto dato che il belga non ha più lo strappo dei tempi d’oro e sembra in grado di svolgere solo lavoro spalle alla porta, toh, specialità di casa Zirkzee. In più c’è sempre quell’Osimhen da vendere al miglior offerente, cosa che di solito il Manchester United dello sperpero tende a diventare, anche se per ora il tentativo dei Red Devils è uno scambio quasi alla pari con Hojlund, ex Atalanta ancora 21enne.
Non ha problemi immediati l’Inter vista l’abbondanza di interpreti nel reparto offensivo, ma è il caso di programmare il futuro sapendo delle uscite di Arnautovic e Correa a fine stagione. L’idea di questi giorni è Castro, 20enne argentino del Bologna che ai più ricorda il primo Lautaro, rincuorato dai suoi tifosi in questo periodi di astinenza dal gol. Serviranno almeno 30 milioni in estate ma lo spazio a bilancio ci sarebbe. E il Milan? Ecco, se c’è un reparto sbagliato è quello rossonero visto che a Morata è stato affiancato un Abraham che non garantisce continuità di rendimento. Invece i rossoneri sono gli unici fermi sul mercato delle punte.
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