Sofia Goggia, altro podio capolavoro: terza in SuperG a St. Moritz. Miracolo-Vonn
Ancora un podio di gran classe, per confermare un ritorno in perfetto stile, mostrare che grinta e forza non l'hanno mai abbandonata e tenere fede a un avvio di stagione da incorniciare. Sofia Goggia, reduce da una vittoria e un secondo posto a Beaver Creek a dieci mesi dalla frattura di tibia e calcagno, non tradisce le attese e a Saint Moritz chiude terza nel SuperG che segna la prima tappa europea delle discipline veloci ma soprattutto il rientro in Coppa del Mondo della 'regina delle nevi', Lindsay Vonn, a quasi sei anni dal suo ritiro.
Nonostante continui l’eccezionale momento di forma dell'austriaca Cornelia Huetter che, dopo il successo nella discesa in Colorado, si impone ancora una volta (ottavo successo in carriera in Coppa del Mondo, il quinto di specialità) su tutte precedendo di 18 centesimi la padrona di casa Lara Gut-Behrami, la bergamasca ha guidato con maestria una comitiva azzurra che ha piazzato quattro azzurre nelle prime sei. Dietro Goggia si sono collocate nell'ordine Elena Curtoni (quarta), Federica Brignone e Laura Pirovano, a dimostrazione del valore e della qualità della valanga rosa.
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Goggia ha interpretato meglio di tutte le avversarie il tratto centrale di una pista molto insidiosa ("è molto tricky perché ha tante onde, dossi e punti ciechi e quando noi ci approcciamo a tutti i dossi dobbiamo avere in mente la nostra linea e fidarci di andare nel vuoto perché non vediamo la direzione") che non le è bastato per vincere ma comunque per mantenere il pettorale rosso di leader della specialità e portare a quota 57 il bottino di podi nel massimo circuito, 16 dei quali raccolti in superG. "Non ho sciato tanto bene, ero leggermente più tesa rispetto a settimana scorsa. Ho sciato più a strattoni e non avendo più sciato dall'America non era facile capire bene il grip. Sembra una neve facile, però è sempre anche molto aggressiva", ha analizzato a caldo l'azzura soddisfatta a metà della prova. "Non è una brutta prestazione ma neanche buonissima. Il ritorno alle gare con tre podi non è assolutamente male. Chiaramente so che ho comunque dal margine. Ma comunque va bene, mica tutte le ciambelle escono sempre con il buco", ha aggiunto convinta di poter dare ancora molto di più.
Ai piedi del podio c’è ancora tanta Italia, con Elena Curtoni che, un anno dopo l’infortunio patito su questa pista nel dicembre 2023, ha sfiorato a propria volta un posto tra le top3, con un ritardo di 0"42 da Hutter, uno in meno rispetto a quanto fatto da Federica Brignone, quinta a 0"43 al termine di una gara meno fluida del consueto. A completare il quartetto, in sesta piazza, c’è una positiva Laura Pirovano che paga 0"70 dalla vincitrice per cogliere il miglior risultato della carriera in superG.
St. Moritz però era tutta per lei, Lindsay Vonn, emozionata al via e 14esima a 1"18. "È stato l'inizio perfetto, questo è solo il primo passo e non cerco altro. Avevo davvero bisogno di arrivare al traguardo e ottenere un risultato solido. Ed è esattamente quello che ho fatto", ha dichiarato la 40enne statunitense che ha rotto il ghiaccio, pronta anche lei a stupire nelle prossime gare, a partire da domani, domenica 22, con il secondo SuperG in Engandina.
In ambito maschile non arriva dalla Val Gardena una replica in azzurro, Mattia Casse, vincitore del Super G di venerdì, chiude al 14mo posto la libera vinta da Marco Odermatt. Lo svizzero pennella il Ciaslat e fa sua la discesa sulla Saslong portando a casa la vittoria numero 40 in carriera in Coppa del Mondo, la prima conquistata in Val Gardena. A 45 centesimi il connazionale Franjo Von Allmen che precede di un solo centesimo lo statunitense Ryan Cochran Siegle che torna sul podio della Val Gardena quattro anni dopo il secondo posto del 2020. In ritardo Dominik Paris e Christof Innerhofer, 25mo e 27mo. Per loro a Bormio tra una settimana ci sarà la prova del riscatto.