Jannik Sinner, rivelazione di McEnroe: "Doping, cosa ci hanno spiegato agli Us Open"
Anche una leggenda del tennis che fu come John McEnroe sta dalla parte di Jannik Sinner nella vicenda della contaminazione indiretta al Clostebol avuta dall’altoatesino nel corso dei passati Indian Wells. La palla è ora passata al Tas di Losanna, chiamata a esprimersi sulla vicenda dopo il ricorso della Wada.
L’ex campione americano ha deciso di schierarsi apertamente con il pusterese, credendo alla sua versione dei fatti: “Sono dalla parte di chi ha volontà di accettare la sua spiegazione — le sue parole in una recente intervista — Il mio atteggiamento è quello di credere al giocatore. Voglio credergli. Agli US Open ci hanno spiegato in modo chiaro che in lui c’era un ‘milionesimo di qualcosa’, non lo so di preciso ma sembra davvero un niente. Spero solo che questo fatto sia un qualcosa che non crei problemi seri al nostro sport“.
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Una posizione molto chiara quella dell’ex fuoriclasse degli States, in attesa del giudizio definitivo che arriverà non prima dell’11 febbraio 2025. Chi continua a colpire Sinner resta in questo momento solo Nick Kyrgios, che di recente, in un podcast, ha detto di voler infiammare il pubblico di Melbourne contro di lui nel caso di un match contro. Affermazioni che non sono piaciute al francese Nicolas Mahut, cinque volte vincitore di uno Slam nel doppio: “Non mi piacciono queste affermazioni — ha detto — Lui ha il diritto di esprimere un’opinione sul test positivo di Sinner, ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma infiammare la situazione in questo modo. Sinner non ha mai mancato di rispetto a nessuno, è il numero 1 del mondo. Penso che Kyrgios dovrebbe rimanere realista: anche se riuscisse a coinvolgere il pubblico, Sinner vincerebbe comunque 6-3. Può sognare il titolo all’Australian Open certo, ma deve rimanere realista, non gioca da molto tempo”.
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