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Kyrgios va fermato, minaccia fisicamente Sinner: "Voglio una rissa totale, gli farò rivoltare contro il pubblico"

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Un altro attacco, l’ennesimo, contro Jannik Sinner. Nick Kyrgios non placa la sua ira contro il 23enne altoatesino, che non si cura di lui e continua a Dubai a preparare la sua stagione. Dallo scoppio del caso Clostebol, l’australiano non si è mai zittito e sta continuando a lanciare le sue bombe, soprattutto via social. Con l’augurio di affrontarlo in campo nel 2025: “Se giocherò contro Sinner agli Australian Open, trasformerò il match in una rissa totale”, le sue parole in un podcast di due giorni fa. Non si parla di palle corte o altri colpi, ma di un tentativo di scatenare del nervosismo mentale contro il rivale, probabilmente scottato anche di vedere che la sua ex, la russa Anna Kalinskaya, è passata dalle sue braccia a quelle dell’altoatesino. 

L’australiano, ex numero 13 al mondo, è pronto al ritorno in campo e sembra quasi aspettare solo il momento di affrontare Jannik. Lo farà dopo quasi due anni di assenza causi infortuni (ginocchio, piede, polso) e disagi assortiti. Tornerà in campo a fine dicembre a Brisbane, in preparazione dello Slam di casa. Nel frattempo continua con i suoi attacchi contro Sinner, arrivando anche a un battibecco con l’ex numero uno Andy Roddick. Sinner è l’ultimo bersagli di altri del passato: da Rafa Nadal (che chiamava ‘Ralph’) a Roger Federer, da Stan Wawrinka (con pesanti allusioni alla fidanzata di allora, Donna Vekic, rea, a dire di Kyrgios, di averlo tradito con Kokkinakis) fino a Djokovic (salvo tardiva riappacificazione). 

 

 

Con Sinner, però, l’accanimento sembra più grande: “Ci sto pensando da un po’ - ha ribadito nel podcast - e se mi troverò di fronte a lui agli Australian Open farò in modo che ogni singolo spettatore gli si rivolti contro. Trasformerò il match in una rissa totale, non avrò nessun rispetto e farò qualsiasi cosa pur di vincere”. I suoi variegati malanni e le sue multiformi e ripetute mattane in carriera gli sono costate squalifiche, multe salatissime e persino un percorso di recupero con uno psicologo: “Nick è un bravo ragazzo — ha diagnosticato Nadal — quello che gli manca è un po’ di rispetto verso il pubblico, il suo avversario, e se stesso”. Ma forse anche diverse altre cose…

 

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