Sofia Goggia, trionfo nel supergigante Beaver Creek: "Pietra miliare del mio percorso"
Sofia da Valle d'Astino, in provincia di Bergamo, nel parterre della pista 'Birds of Prey' la chiamano gia' l''immortale' dopo una prestazione superlativa al termine della quale ha rifilato un pesante distacco a una fuoriclasse del calibro dI Gut-Behrami, quasi mezzo secondo. A 314 giorni dal dramma di Ponte di Legno (era il 5 febbraio), 'Sofi' è tornata a guardare tutte dall'alto verso il basso.
Lo ha fatto nel supergigante di Beaver Creek con una prestazione sublime a conferma che quella brutta frattura della tibia e del malleolo tibiale destro, che è stata ridotta chirurgicamente, fa parte del passato. Ieri l'azzurra era giunta seconda in discesa a pochissimo, 16 centesimi dalla vittoria, ma oggi ha voluto stupire il mondo mettendo tutte alle sue spalle. Era dalla discesa libera di Altenmark dello scorso 13 gennaio che la campionessa bergamasca non vinceva in Coppa del mondo.
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A Beaver, Goggia ha centrato il successo numero 25 della carriera, il podio numero 56. Terza la sorprendente austriaca Ariane Raedler in una giornata che ha regalato piazzamenti importanti alla squadra italiana, a cominciare da Federica Brignone, quinta a 9 centesimi dal podio. Sesta Marta Bassino, nona Elena Curtoni, in grande ripresa dopo l'infortunio della stagione scorsa, undicesima Roberta Melesi, seguita da Laura Pirovano diciottesima e Vicky Bernardi ventitreesima. Fuori le sorelle Nicol e Nadia Delago, con quest'ultima vittima di una brutta scivolata che fortunatamente non le ha creato danni fisici.
“Sono molto contenta di questa prestazione, rispetto alla discesa sono riuscita a sciare meglio, ho messo in pista un misto fra cattiveria agonistica, tecnica e tanto istinto. Sono grata per essere tornata a fare Coppa del mondo, è stata una sfida dura nei mesi scorsi, adesso sono ancora qui e all’infortunio non penso. Stamattina mi sono alzata molto gioiosa e mi sono detta: 'Se arrivo al traguardo con luce verde faccio un balletto alla Braathen', il problema è che non sono brasiliana ma italiana e di Bergamo e l’unica cosa che mi viene bene è fare la polenta”.
Così Sofia Goggia dopo la vittoria nel supergigante di Beaver Creek. “Sono scesa con grande solidità, sapevo che dal momento in cui gli allenatori mi avevano mandato il video del supergigante, lo avevo sentito mio. Sapevo che dovevo stare attenta alle prime cinque porte per poi scatenare i miei cavalli e così è stato. Forse è stato uno dei miei più belli supergiganti di sempre. La vittoria più importante è sempre la prossima, però chiaramente è una pietra miliare nel mio percorso. Devo ringraziare i dottori che il 5 febbraio erano pronti ad aspettarmi in ospedale per ridurre la frattura, il mio percorso è stato come l’operazione, ho rimesso insieme curva dopo curva, pezzo dopo pezzo, alla fine però sei i pezzi vengono messi bene insieme, escono cose straordinarie. Sono molto grata a loro, alla mia famiglia, alla Federazione, alla Guardia di Finanza e ai miei fans che mi vogliono bene, anche quando vinco. Torno in Italia a distanza di un mese perché ho bisogno di mangiare una bella matriciana tra due giorni e poi testa a Sankt Moritz”, ha aggiunto.