Cerca
Cerca
+

Sofia Goggia, l'eterno ritorno della campionessa: di nuovo in pista, è un'eroina del nostro sport

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Lo sport ha bisogno di eroine e Sofia Goggia ancora una volta è pronta a indossare il suo mantello. Non quello dell’invisibilità, ché in questi giorni sulle piste del Colorado l’hanno notata subito. Ma quello dell’indistruttibilità, una caratteristica che hanno in pochi e lei più di tutti. Stasera alle 19 italiane (diretta su RaiSport ed Eurosport), quando sarà al via della discesa sulla Birds of Prey di Beaver Creek, per lei sarà riallacciare i fili del destino. C’era già 11 anni fa, ultima volta delle donne su questa pista che è molto maschile e quindi necessita di potenza abbinata a stile.

Tra discesa e superG, stesso programma di questo fine settimana, fu doppietta di Lara Gut che ancora non era la signora Behrami ma andava già fortissimo. E fu anche podio azzurro, con la compianta Elena Fanchini, terza nella gara più veloce. Sofia era tra le giovani del gruppo e comunque chiuse settima in superG, mentre in discesa era uscita. Una vita fa, per una che ne ha molte più di sette e per questo non alleva gatti ma si è buttata sulle galline. Aspettando il rientro di Mikaela Shiffrin, bastonata nel fisico e nel morale dopo la caduta in gigante a Killington, tocca a lei. Ad aprirle la strada sarà l’amica del cuore Lindsey Vonn che ha ufficializzato il suo rientro nelle gare la settimana prossima a St. Moritz e qui farà soltanto da apripista.

 

 

Sofia no, già in prova ha dimostrato a tutti, partendo da se stessa, di puntare al bersaglio grosso perché lei non scende mai tanto per fare. Eppure mai come questa volta ha rischiato invece di non fare più, di chiudere un capitolo della vita al quale ha dato tutto. Oltre 10 mesi fa, era il 5 febbraio, la dolorosa caduta in allenamento a Ponte di Legno nella quale si era procurata la frattura della tibia e del malleolo destri. Aveva capito subito che non sarebbe stato un rientro lampo, come invece più volte le era successo e così ha temuto di non farcela, perché mai era rimasta lontana dallo sci agonistico così a lungo.

Lei è sempre stata quella dei recuperi miracolosi, come in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2 anni e mezzo fa quando volò in Cina all’ultimo per cogliere l’argento in discesa. Ora invece parte a fari spenti, anche se in prova è già andata fortissimo insieme all’eterna rivale Lara Gut-Behrami e a Federica Brignone, che non è rivale ma certo una donna da battere. «Quando ho rimesso gli sci ero un po’ arrugginita - ha dichiarato - poi mi è venuto tutto molto naturale. Quell’inforcata l’ho sognata tantissime notti, la sensazione di non avere più il piede attaccato... Ma la confidenza con la velocità è rimasta. Mi aspettavo di avere un po’ di paura ad affrontare determinate curva e invece mi è venuto naturale affrontare gli allenamenti come se nulla fosse successo».

Di testa si sente benissimo, di fisico pure e il resto glielo dirà il cronometro che è inappellabile. Si è allenata il giusto, soprattutto in velocità, e per questo ha deciso di mettere al momento il gigante che tornerà comunque utile da gennaio in poi. Nel mirino però in realtà ha i Mondiali di Saalbach: il superG è in programma quasi subito, il 6 febbraio, mentre la discesa sabato 8. La storia dice che non ha mai messo al collo un oro iridato: seconda in superg ad Aare 5 anni fa, l’edizione del ritiro di Vonn, e terza a Sankt Moritz 2017 ma in gigante. Tra infortuni e sfighe invece in discesa il nulla cosmico. Ed è un controsenso solo pensarlo, anche se con le Olimpiadi tra Corea del Sud e Cina ha ampiamente compensato.

Chiusa questa stagione sarà poi tempo di pensare a Milano Cortina 2026, quando la bergamasca avrà 34 anni e potrà riflettere se proseguire o meno, chiedendo una risposta al suo fisico. In realtà l’aveva già data ad inizio anno, quando ipotizzava di tirare dritto almeno sino ai Mondiali 2027, quelli di Crans Montana. Parole realistiche, ma figlie di quello che viveva al momento. Con la testa e con l’entusiasmo è una ventenne. Ma il fisico più volta rattoppato e rimesso in sesto è quello di un’atleta che dovrà gioco forza centellinare gli impegni. Idealmente lei e Lindsey si sono passate il testimone cinque anni e mezzo fa quando l’americana ha deciso di dire basta. Materialmente si ritroveranno questa sera guardando giù da quel cancelletto, con il tempo che non è mai passato invano per entrambe anche se le loro gambe sono state riassemblate come un puzzle. Ad aprire il programma di giornata però saranno gli uomini con il Gigante in Val d’Isére, alle 9.30 e 13 italiane (Raisport ed Eurosport) mentre domani toccherà a uno slalom.

 

Dai blog