Theo Hernandez e Fonseca, confronto a muso duro nello spogliatoio del Milan
Una strigliata a Theo Hernandez, che in campo è lontanissimo parente di quello dei fasti d’oro. Un terzino con una potenzialità del genere serve al massimo livello, e per questo Paulo Fonseca ha voluto parlargli dopo la prova incolore di Champions contro la Stella Rossa, l’ennesima di stagione.
L’obiettivo, secondo La Gazzetta dello Sport, era spiegargli individualmente gli errori commessi e invitarlo a reagire, da campione qual è, concentrandosi solo sul Milan. Oggi, venerdì 13 dicembre, avrà nuovi faccia a faccia con Calabria, Tomori e gli altri giocatori che, secondo lui, stanno rendendo al di sotto del loro standard. Quei senatori dello spogliatoio che gli avrebbero voltato le spalle non seguendo le sue direttive.
Calabria mercoledì è uscito dal campo assai arrabbiato (e fischiato dal pubblico). Il difensore inglese, che ha preso un’ammonizione per proteste mentre si riscaldava, si è beccato una giornata di squalifica in Champions, dopo l’ammutinamento e il rigore concesso a Firenze al connazionale e amico Abraham ha perso posizioni e sta giocando pochissimo. Dopo la partita di mercoledì,
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Fonseca si è sfogato a caldo con Ibrahimovic, Furlani e Moncada, poi ha ribadito gli stessi concetti in maniera animata ai calciatori e ai media. Senza mettere sotto accusa i singoli, ma parlando di atteggiamento sbagliato. Giovedì a Carnago, è arrivato alle 9.15 e se n’è andato alle 14,40, accompagnato da un uomo del suo staff. Paulo è andato a Casa Milan dove ha fatto il punto della situazione con la società che gli ha ribadito il pieno sostegno per la linea scelta. Secondo la Rosea, il fatto che nessun dirigente ieri mattina fosse a Milanello non va letto come un disimpegno del club, ma è frutto della precisa volontà di non delegittimare con discorsi al gruppo il lavoro dell’allenatore.