Jannik Sinner, la trappola sta per scattare: "Condanna, possibilità tutt'altro che remota"
“Per quanto sembri assurdo, è tutt’altro che remota l’eventualità che i giudici del Tas condannino Sinner basandosi sui risultati del test che ha rinvenuto nel suo sangue tracce infinitesimali di Clostebol, una sostanza dopante trasmessagli attraverso le mani del suo massaggiatore”. Ha scritto così su Oggi Paolo Occhipinti, storico direttore del settimanale e numero 10 al mondo tra i tennisti over 85 (ITF Federazione internazionale del tennis). Un pensiero che è stato riassunto in un articolo in uscita in edicola dal 5 dicembre.
“Indipendentemente dalla volontarietà dell’assunzione e da eventuali negligenze nel controllo, la quantità di Clostebol rilevata dal test era talmente irrisoria da non poter neanche minimamente influenzare le prestazioni dell’atleta Sinner… — ha aggiunto Occhipinti — Sei mesi di sospensione è la pena minima che Sinner rischia nel caso in cui i giudici lo condannino anziché assolverlo perché il fatto non è punibile, provvedendo anche a rivedere i parametri di rilevazione del test, onde evitare il ripetersi di simili obbrobri". E ancora: “Nel deprecabile caso suggerirei al collega (si fa per dire) Jannik, campione di sport e di sportività, nei cui confronti perfino il semplice sospetto mi sembra offensivo — ha concluso Occhipinti — di annunciare il ritiro dal tennis insieme con la richiesta di almeno 100 milioni di indennizzo, per i danni patrimoniali e di immagine”.
"Stupidi e non professionali": caso-Sinner, esplode l'ira di Roddick
In difesa di Sinner, poche ore fa, è tornato anche Andy Roddick: “Cosa stiamo cercando di risolvere? — ha tuonato — L’innalzamento delle performance sportive, di base si vuole fermare l’innalzamento delle performance tramite il doping e se i tribunali indipendenti e tutte le persone esperte, che sapevano cosa fosse il clostebol anche prima di sei mesi fa, ci dicono che non innalza minimamente le performance sportive, allora perché cavolo a noi importa?”. Per poi aggiungere: “Stanno dicendo che come atleti professionisti non possiamo prenderci il rischio di assumere integratori perché potrebbero essere contaminati, ma dobbiamo comunque volare in giro per il mondo per undici mesi filati e giocare lo sport che a mio pare richiede lo sforzo fisico maggiore. Io una volta ho dovuto giocare a Memphis il venerdì e poi a Dubai il lunedì successivo, qualcosa lo devi prendere per farcela”.