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Jannik Sinner, la brutale verità di Roddick: "Il miglior giocatore sulla terra e il peggior dopato mai esistito"

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Uno spartiacque, il caso-Clostebol, per Jannik Sinner. Lo ha spiegato lui stesso, il numero 1 al mondo: questa brutta storia, infatti, gli ha permesso di capire chi gli è veramente amico (e chi no) all’interno del mondo del tennis. E tra chi si è sempre schierato apertamente a favore dell'altoatesino c'è Andy Roddick, statunitense, ex numero 1 al mondo, il quale ha più volte puntato il dito contro la Wada e contro i meccanismi e i limiti che possono portare a uno stop per doping.

E il pensiero di Roddick si può condensare in una sua recente, e illuminante, frase: "Jannik Sinner? Il miglior giocatore sulla terra e il peggior dopato che sia mai esistito". Lo statunitense si riferisce alla particolarità del caso di Sinner, definendolo il “peggior dopato” perché, come confermato anche da molteplici esperti e dalla sentenza del tribunale indipendente dell’Itia, il Clostebol non migliora in alcun modo le prestazioni. In altre parole, Sinner rischia una squalifica per una sostanza vietata che non gli avrebbe fornito alcun vantaggio competitivo, per giunta rintracciata nel suo organismo in quantità infinitesimale. Una vicenda paradossale.

 

Di tutto ciò, Roddick ne ha parlato nel corso dell'ultima puntata del suo seguitissimo podcast, Served, dove ha affermato: "Non penso che rischierebbe l'intera carriera per qualcosa che non ha migliorato le prestazioni. L'ho detto molte volte. Se lo avesse fatto consapevolmente senza avere alcun beneficio, in realtà accetterei una sospensione più grande solo per stupidità". Un commento duro, ma chiarissimo: Roddick sta con Sinner e reputerebbe una totale indizio la sua sospensione.

 

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