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Jannik Sinner, il retroscena di Nargiso: "Come reagisce Jannik quando parte il coro dei tifosi"

Roberto Tortora
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Ricordate Diego Nargiso? Quando il tennis italiano poteva accontentarsi di essere solo un comprimario al cospetto dei grandi campioni stranieri, su di lui e pochi altri vertevano le flebili speranze di momenti di gloria azzurra. Ora si diletta a fare da opinionista per Supertennis ed è stato intervistato da Fanpage per fare un punto sul momento aureo della nostra racchetta e per confermare le premesse su Sinner.

"Questo percorso è partito nel 2019 quando Jannik iniziò la sua cavalcata. Ci ho creduto sin dal primo giorno, quando l’ho visto giocare a Bergamo e vincere il suo primo Challenger, fino poi al trionfo alle Next Gen a Milano, passando per gli Internazionali di Roma. Già allora dissi che questo ragazzo sarebbe stato numero uno del mondo. Lo dissi forte e con sicurezza perché, oltre alla capacità tattico-tecnica, aveva un assoluto equilibrio che per un ragazzo di 18 anni era, ed è, qualcosa di unico e di incredibile".

 

 

Nargiso spiega bene il valore di Sinner, visto dal vivo a Torino: “… il momento veramente impressionante è stato quando ha battuto Ruud 6-1, 6-2 in semifinale: a tutti gli effetti il numero 6 ATP sembrava un giocatore di tre categorie inferiori. Questo ti fa capire che la differenza che di solito è piccolissima tra i giocatori di alto livello, si è invece trasformata in un divario abissale. E da lì l'emozione di capire che per questo giocatore non si tratta di una situazione provvisoria: sarà uno che nei prossimi 10 anni se la giocherà tutte le volte in cui andrà a competere per un titolo importante. Mentalmente – prosegue Nargiso - è nettamente il più forte di tutti".

"A 23 anni è più forte di Nadal, Djokovic e Federer alla sua stessa età. Probabilmente solo Borg aveva una forza mentale simile, anche se la sua era molto implosa nel senso che riusciva a gestirla con gravi conseguenze che poi sono venute fuori. Non lo faceva con la serenità di Jannik. Lui ha il più grande talento in questo di tutti i tempi, almeno da quando ricordo io: dagli anni '80 in poi, a livello mentale, di testa e di capacità di resilienza, di reazione alle problematiche, di imparare dagli errori. Tutte quelle capacità che sono fondamentali per un campione e in cui lui non è secondo a nessuno".

 

 

 

Nonostante il successo, Sinner mantiene sempre un atteggiamento umile e Nargiso svela come percepisce i cori dei tifosi che lo esaltano durante le interviste a bordocampo: “È una grande emozione quando stai vicino a grandi campioni, perché ho avuto la fortuna di farlo con Federer, Nadal, Djokovic e i più grandi al mondo. C’è ancora più emozione quando hai un tuo connazionale, un ragazzo così giovane e speciale, che ormai è veramente diventato un idolo. Però devo dirti che quel ragazzo ti mette una serenità addosso… È così come lo vedi e ti trasmette una semplicità e una serenità disarmanti. È proprio parte del suo carattere, del suo essere una persona tranquilla, semplice. Quando parte il coro, io so che i tifosi l'avrebbero fatto e che mi sarei fermato nell’intervista, così come lo sa anche Jannik. Ma lui si emoziona comunque perché 15mila persone che cantano il suo nome gli regalano cose fortissime che anche io ho vissuto in passato, particolari. C’è una connessione incredibile, l’energia in un palazzetto dello sport è ancora più forte".

"A livello cellulare – commenta entusiasta l’ex-tennista azzurro - scambiamo a livello energetico queste onde di cui noi siamo fatti. C'è un'onda di entusiasmo e di felicità talmente grande che a Jannik viene quasi da ridere, tanto la sente. È qualcosa di coinvolgente. Questo ragazzo qui riesce senza dubbio a coinvolgere tutti nella sua semplicità, nel suo gioco, nel suo mondo, nella sua schiettezza e serenità. È veramente bello perché nella sua grandezza ha una semplicità disarmante. Non fa niente di speciale: ti ritrovi dentro al suo mondo senza che nemmeno ti dica una parola".

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