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Jorge Lorenzo umiliato dopo il Gp: "L'auto piena di fette di formaggio"

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Un titolo meritato per la costanza mostrata in pista, un 2025 che inizierà con la nuova esperienza all’Aprilia dove già, a parole, si è dichiarato fuori dalla lotta Mondiale, con l’obiettivo di provarci per il 2026. Jorge Martín si gode queste settimane e intanto ha rilasciato una lunga intervista alla trasmissione spagnola El Hormiguero: "L’importante è vivere il momento, goderselo appieno, e apprezzare le persone che ti circondano — le sue parole — Il futuro? Chi può saperlo. Ho raggiunto il sogno della mia vita, tutto quello che verrà sarà un regalo. Ho ancora davanti a me 8-10 anni di carriera e sono sicuro che lotterò per altri titoli mondiali”.

Tra presente e futuro, Martinator ha anche raccontato l’aneddoto dello scherzo del formaggio che ha fatto insieme ad Aleix Espargaró al connazionale, cinque volte iridato nel Motomondiale, Jorge Lorenzo, durante il weekend del GP d’Australia a Phillip Island: "Una sera, dopo cena, ci siamo fermati con un chilo e mezzo di formaggio a fette — ha raccontato Martín — Avevamo mangiato insieme e, una volta spenti i motori, abbiamo seguito Jorge per vedere dove parcheggiava la macchina. Quando l’abbiamo trovata, l’abbiamo riempita di fette di formaggio ovunque. La parte più divertente è stata il giorno dopo: sono andato da lui a chiedergli come andava, senza accennare nulla. E a distanza di nove anni credo che non abbia mai scoperto che fossimo stati noi!"

 

 

 


Per il 2025 “è normale considerare Pecco Bagnaia e Marc Márquez i protagonisti assoluti — ha detto Martín — Sono i piloti in attività con più titoli in MotoGP, e la Ducati è la moto vincente. Saranno senza dubbio i favoriti". E sul successo di quest’anno con la Pramac: "Un team di venti persone ha battuto una struttura di duecento (la Ducati ufficiale, ndr) — ha aggiunto — questo significa che ogni membro di Pramac ha lavorato come dieci. Quando Ducati ha cambiato i piani e non mi ha promosso nel team ufficiale, ho trovato ancora più determinazione. Volevo vincere il mondiale e fare la storia. Diventare il primo pilota a conquistare un titolo con un team satellite era il mio obiettivo, e ce l’ho fatta".

Importante nel suo successo è l’aiuto di uno psicologo che fuori dalla pista ha lavorato all’interno di Martín, soprattutto dal punto di vista mentale: "Do tantissima importanza allo psicologo per lo sviluppo della mia carriera — ha commentato — Spesso viene visto come un tabù, parlare dello psicologo sembra un segno di debolezza, ma per me è stato esattamente il contrario. Alla fine della scorsa stagione non mi stavo più divertendo sulla moto. Andavo veloce, sì, ma lo stress era insopportabile: non dormivo di notte e avevo bisogno di aiuto”. L’inizio del lavoro con lo specialista “c’è stato a gennaio, e in sole due settimane ho notato un cambiamento — ha concluso — È stato un punto di svolta per me: avevo paura di non tornare competitivo, di non lottare più per il mondiale. È stato un momento difficile, tanto che volevo fermarmi e non fare più nulla. Ma grazie al lavoro con lo psicologo ho imparato a gestire le emozioni. La pressione c’è ancora, ma ho imparato a sfruttarla e viverla nel modo giusto”.

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