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Juventus, Thiago Motta non fa miracoli? Scatta un assurdo linciaggio: chi lo attacca

Gabriele Galluccio
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La Juventus è in una botte di ferro con Thiago Motta, uno che ha le spalle così larghe da poter reggere serenamente il peso delle critiche. Soprattutto quando sono perlopiù strumentali, con l’obiettivo di colpire la Signora per riportare in alto il nome di Max Allegri. È grave che a questo giochino partecipino non tanto i tifosi, quanto gli addetti ai lavori, che pure dovrebbero essere oggettivi nei giudizi: e invece spesso la discussione si riduce a una lotta senza contenuti tra “allegriani” e “mottiani”. Così si perde di vista il nocciolo della questione: nessun allenatore al mondo sarebbe in grado di ottenere risultati migliori con questa Juve, che ha perso una sola partita in tutta la stagione (1-0 contro lo Stoccarda) nonostante l’emergenza perenne a causa degli infortuni. I bianconeri sono agganciati al treno delle prime in campionato e non avranno problemi a centrare almeno i playoff in Champions: insomma, sono esattamente dove si aspettavano di essere a questo punto della stagione, nonostante le avversità maggiori di quelle preventivate.

Il mercato estivo non è stato tanto stellare quanto si pensava, però non si possono ignorare le difficoltà oggettive: Motta non ha una formazione tipo perché non ha mai avuto la possibilità di trovarne una, dato che le sue scelte sono sempre state di reazione agli infortuni. La perdita di Bremer è stata devastante, eppure la Juve l’ha assorbita in poche partite, ritrovando grande solidità difensiva. Gli ultimi due pareggi a reti inviolate, tra l’altro in trasferta, hanno riaperto gli argini e inondato di critiche la Juventus, ma bisogna tenere in conto alcuni fattori: mancavano Vlahovic e i suoi sostituti Milik e Nico Gonzalez (tutti infortunati) e contro c’erano due squadre importanti, quali sono Milan e Aston Villa. È vero che la Juve ha fatto poco o niente in queste due partite dal punto di vista offensivo, e però era difficile pretendere qualcosa di più in queste condizioni.

 

In tempi più “allegri” si sarebbe esaltata una squadra che, nonostante l’emergenza totale, fosse sopravvissuta a due sfide del genere. Invece da Motta si pretendono la luna e le stelle e quindi apriti cielo per due 0-0. Domenica sera a Lecce i bianconeri dovrebbero recuperare almeno Vlahovic: allora sì che sarà lecito aspettarsi molto di più, in una partita da vincere senza se e senza ma. Finora Motta non è stato aiutato granché dai nuovi acquisti: Nico Gonzalez non si è praticamente mai visto a causa degli infortuni, mentre Douglas Luiz è stato una delusione enorme prima di andare anche lui ko. E poi c’è Koopmeiners, finora lontano parente dal fenomeno ammirato all’Atalanta: anche lui è stato frenato da qualche problemino fisico, ma da settimane sta giocando con continuità, senza però incidere come ci si aspetterebbe (0 gol e 1 assist in 13 partite). Finora i migliori tra i nuovi sono stati Thuram, sempre più padrone del centrocampo, e Conceicao, una scheggia che salta sempre l’uomo sulla destra.

A questo punto l’obiettivo della Juve è tenere botta per un altro mese e rivedere le strategie a gennaio. Dopo Bremer anche Cabal si è infortunato gravemente e ha finito anzitempo la stagione: urge un intervento in difesa, ma forse anche in attacco. Molto dipenderà dal recupero di Milik, che dovrebbe tornare a disposizione a metà dicembre. Nei piani di Giuntoli il mercato della scorsa estate doveva offrire a Motta le basi per il presente e il futuro, ma è evidente che alcune scelte non abbiano pagato. A partire da quella di Douglas Luiz, con il brasiliano che potrebbe già essere rivenduto a gennaio: lui e Fagioli sono i principali indiziati a lasciare la Juventus, che ha bisogno di fare cassa prima di potersi permettere l’acquisto di due difensori o un difensore e un attaccante, a seconda delle necessità. Insomma, tra errori e sfighe la Juve è ancora un cantiere aperto, ma ha in Motta un incrollabile punto fermo: grazie a lui la Signora è già squadra vera, il gioco arriverà con il tempo.

 

 

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