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Ajax-Lazio, vietato l'accesso ai tifosi biancocelesti: "Evitare aggressioni antisemite". FdI insorge: un caso politico

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La sindaca di Amsterdam, Femke Halsema, ha vietato l'accesso ai tifosi biancocelesti per la partita di Europa League Ajax-Lazio, in programma il 12 dicembre, per "evitare aggressioni antisemite". La sua decisione, però, non è piaciuta in primis al ministro dello Sport Andrea Abodi e poi anche a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente di Fratelli d’Italia, che in una nota ha definito "a dir poco irragionevole la scelta" e "più che folle" il motivo dietro il divieto.

"Vorrei ricordare che il 7 novembre sono stati i tifosi olandesi a fare la ‘caccia all’ebreo’, non certo tifosi italiani - ha proseguito Rampelli riferendosi alle aggressioni contro i tifosi israeliani in occasione del match Ajax-Maccabi -. I tifosi laziali non hanno alcun legame con posizioni razziste o antisemite, per cui si eviti di accusarli preventivamente". Il vicepresidente di Montecitorio, dunque, si è detto d'accordo con la decisione di Abodi di "non sottacere la questione come mero fatto di cronaca, colloquiando immediatamente con il nostro ambasciatore ad Amsterdam per sciogliere questo nodo”. 

 

 

 

"Siamo in contatto con il nostro ambasciatore ad Amsterdam - ha fatto sapere il ministro dello Sport - anche il ministro Tajani ha fatto un intervento e anche io farò una telefonata in giornata al mio collega olandese che è stato molto garbato nei confronti degli italiani e ci siamo fatti i complimenti per la coppa Davis riconoscendo la qualità dei nostri atleti. È molto sconveniente, ritengo sia stata una mancanza molto grave dal punto di vista formale". E ancora: "Il sindaco di Amsterdam mi sembra che sia testimone non disinteressato di quanto successo solo pochi giorni fa. Esprimersi in quella maniera nei confronti di cittadini italiani, preventivamente e generalizzando non è nelle regole dei buoni rapporti e del rispetto tra i nostri popoli che sono amici. Certamente non faremo passare la cosa come un fatto di cronaca e vedremo come andrà a finire".

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha chiamato la sindaca di Amsterdam, come riferito dal Campidoglio. "Pur comprendendo i timori seguiti alle recenti violenze e al clima creatosi ad Amsterdam, dopo la partita dello scorso 7 novembre - si legge nella nota - il sindaco ha voluto rassicurare Halsema che la stragrande maggioranza dei tifosi laziali non ha alcun legame con posizioni antisemite, razziste e violente e che le azioni di una piccola minoranza di tifosi non può consentire alcuna generalizzazione". 

Il divieto, invece, è stato definito "roba da terzo mondo" dal direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani, che ha dichiarato: "Non è più calcio così e questa scelta ci penalizza. La Lazio non è figlia di un dio minore. Se il sindaco di Amsterdam fa un'ordinanza, non ci poteva pensare prima? Dove stava, su Marte? A pensar male si sbaglia, ma spesso e volentieri ci si indovina. L'UEFA deve intervenire. Noi, con il presidente Lotito, abbiamo interpellato tutte le autorità e l'ambasciata". 

 

 

 

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