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Nicola Pietrangeli, altra stoccata a Jannik Sinner: "Dico solo questo..."

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D'accordo, Jannik Sinner in questo 2024 ha vinto praticamente tutto, o quasi, con una percentuale di successo del 92,4 per cento. Ma "è divertente vederlo giocare?", domandano Giorgio Lauro e Geppi Cucciari a Un giorno da pecora, su Radio 1 Rai. L'ospite è Nicola Pietrangeli, mito del tennis italiano che ha avuto in Adriano Panatta il suo grande erede prima del ciclone altoatesino. 

"Questo è il tennis di oggi, dico solo questo", è la risposta un po' abbottonata ma inequivocabile dell'ex capitano azzurro della prima storica Davis del 1976. Un modo stranamente gentile per rispondere, secco "no". Di sicuro, riconosce Nic, il 23enne di San Candido ha una dote che appartiene solo ai grandissimi: vince sempre i punti decisivi. "Questa è la differenza tra un giocatore normale e un campione, Sinner è un campione, una cosa che hai dalla nascita oppure non ce l'hai".

 

 

 

La sua superiorità sugli attuali avversari è tale da concedere a Pietrangeli il lusso di una provocazione clamorosa: "Con lui partiamo sempre dall'uno a zero, Sinner non dà scampo agli avversari, anche se Griekspoor non se l'è cavata male. So che non è possibile, ma mi piacerebbe fargli giocare l'anno prossimo le partite a handicap, partendo sotto di un quindici in ogni game, tanto le vincerebbe comunque tutte...".

 

 

 

In ogni caso, "per battere tutti i miei record Sinner è sulla buona strada, uno però resta impossibile da battere - rivendica Pietrangeli con il ben noto orgoglio -: le mie 164 partite giocate in coppa Davis", che oggi sostiene essere più facile, con formula semplificata: "Ora manca un po' di romanticismo".

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