Cerca
Cerca
+

Matteo Berrettini, "cosa mi aveva promesso Sinner un anno fa"

  • a
  • a
  • a

Il godimento se lo è preso con gli interessi Matteo Berrettini. L’anno scorso non ha potuto giocare per i guai fisici, quest’anno è stato protagonista di un anno in crescendo che lo ha portato a chiudere la stagione con un successo in Coppa Davis in coppia dell’amico Jannik Sinner. Nel doppio, i due, hanno scacciato lo spauracchio Australia, recuperando all’unica sconfitta di Lorenzo Musetti. Si è chiuso un cerchio, che Berrettini ha raccontato, ricordando la promessa che Jannik gli fece lo scorso dicembre: "La vinciamo insieme la Coppa Davis". E così è stato.

E ancora: ”Avevo detto che prima o poi l'avremmo vinto insieme — ha aggiunto Berrettini —. Poi abbiamo deciso di farlo subito”. Da quel giorno in cui, in lacrime, abbandonò gli US Open 2023 in sedia a rotelle per l'infortunio, a oggi, oggi Matteo può vivere finalmente un momento felice e sereno: "È stata una Coppa giocata e vinta con grande determinazione, arrivata dopo moltissime vicissitudini personali — le sue parole —. Quello che sto provando è una sensazione bellissima dopo tutti i momenti negativi vissuti e le sconfitte brucianti degli anni precedenti. Sono molto grato a Sinner, non solo in campo ma anche per quello che ha fatto e fa fuori. Il successo in Coppa Davis è collettivo, di squadra. Anche la scelta di giocare noi due il doppio vuol dire che il gruppo è forte".

 

 

 

Poi un ricordo di Wimbledon, dove nel 2021 arrivò a giocare la finale sull’erba contro Nole Djokovic: ”In quel caso ero in costruzione, il 2025 tornerà un anno pieno di risultati. Così spero”, ha aggiunto. E un pensiero su Sinner, al suo fianco davanti alle telecamere: “La sua è stata una stagione incomparabile — ha detto il romano —. È così come lo vedete, non ha maschere".

 

 

 

Poi la replica dell’altoatesino: "L'anno scorso ci ha dato una grandissima mano da fuori — ha aggiunto — La nostra amicizia è nata tanti anni fa. È sana, ci siamo trovati subito. È stata sempre così anche quando non eravamo i giocatori e le persone di ora. Per me Matteo è una persona speciale anche fuori dal campo, quando mi guarda, perché mi fido di lui. E io sono il suo primo tifoso quando gioca. Ha avuto tanta sfortuna in carriera per gli infortuni, gli auguro il meglio”. La chiosa è stata tutta da ridere: "Lui lo fa meglio di me, io faccio schifo…”, ha detto il campione azzurro con ironia e un po' d'imbarazzo.

Dai blog