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Sinner, "chissà quale avversario". L'ultima clamorosa provocazione di Nicola Pietrangeli

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A ogni vittoria di Jannik Sinner, ecco il commento puntuale di Nicola Pietrangeli, destinato sempre a suscitare polemiche anche quando il grande vecchio del tennis italiano non vuole essere cattivo sull'altoatesino. L'allievo che supera il maestro, si dice ormai da un anno. E l'ex capitano della prima storica Coppa Davis, quella del 1976 in Cile con Adriano Panatta e gli altri moschettieri azzurri Zugarelli, Bertolucci e Barazzutti, non ha mai preso benissimo questa "fotografia".

"Più forte questa Italia che ha vinto due Davis di fila o la sua che raggiunse 4 finali in 5 anni ma con un solo trionfo?", gli chiedono in una intervista al Messaggero. "Non mi faccia domande cattive. Sono due squadre diverse, entrambe forti. Anche il gioco è totalmente diverso: chi riesce a tirare più forte vince. C'è poco spettacolo vero, è tutto troppo veloce e non hai il tempo di pensare al colpo. Mi sembra che questa squadra sia molto più docile, fatta di bravi ragazzi", è il parere del grande Nick, non troppo tenero con la nuova generazione di tennisti che ha portato la racchetta azzurra, risultati alla mano, a risultati e livelli mai visti. Il solo Sinner, nel 2024, ha vinto due slam (Australian e Us Open), le Atp Finals di Torin e la Davis contro l'Olanda a Malaga, oltre a svariati titoli "minori".

 

 

 

"È stata una bella emozione, però non è che abbiano battuto chissà quale avversario - riflette ancora Pietrangeli -. Mi aspettavo un percorso diverso dagli Stati Uniti". Il fatto di schierare Sinner, numero 1 al mondo incontrastato, senbrerebbe quasi una colpa: "Quando sai già di partire con un punto di vantaggio, perché possiamo serenamente affermare questo, allora giochi con più tranquillità. Le due partite di Berrettini sono state bruttissime ma bellissime per il risultato, che poi è quello che conta".

 

 


 

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