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Berrettini "irreale", regala un punto all'Italia contro l'Olanda: ecco il colpo con cui distrugge l'avversario

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Nella finale di Coppa Davis contro l'Olanda che si sta disputando a Malaga, Matteo Berrettini vince il primo singolare e regala il punto dell'1-0 per l'Italia. Il tennista romano si è imposto sull'orange Botic Van de Zandschulp (numero 80 del ranking) in due set con il punteggio di 6-4 6-2 in un'ora e 18'. Nel secondo singolare in campo Jannik Sinner, numero uno al mondo, contro Tallon Griekspoor, numero 40 del ranking, sempre battuto dall'altoatesino nei cinque precedenti incontri. In caso di successo dell'azzurro l'Italia conquisterebbe la sua terza Insalatiera d'Argento, la seconda consecutiva dopo i trionfi del 1976 a Santiago del Cile e dell'anno scorso sempre a Malaga.

"Un po' di stanchezza c'era ma la metti da parte perché l'adrenalina è talmente tanta, così come la voglia di giocare, di rappresentare i ragazzi anche quelli non sono qui, lo stesso Musetti. Credo che il segreto sia quello di entrare in campo sempre in cinque o in sei, con il capitano e con tutto il team. Non importa chi giochi, quindi questo è quello che ho provato a fare con il supporto di tutti prima e durante l'inno. Dopo l'inno ci siamo detti che avremmo giocato questa finale tutti insieme": Berrettini lo ha detto a Raisport dopo il match.

Poi ha aggiunto: "Questo è il primo step. Bisogna stare tranquilli. Ovviamente abbiamo Sinner ma dobbiamo tenere i giri del motore alti perché nelle finali non si può mai sapere. Cosa significa giocare indossando l'azzurro? Significa il sogno di un bambino che ha iniziato a giocare a tennis, anche per questo, che ha sognato di diventare professionista anche per questo. E quindi poi alla fine viene tutto più facile, entrare qui ed ascoltare l'inno, emozionarsi, farmi venire i brividi, lavoro per questo. I sacrifici se vogliamo chiamarli così sono fatti per vivere questi momenti qua e quindi cerco di godermeli appieno e poi vittoria o sconfitta è relativo Nel senso che è troppo più bello viversela insomma appieno". 

 

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