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Medvedev, ossessione-Sinner: "Devo trovare il modo", la frase che spiega tutto

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Già, ora giocarsela con Jannik Sinner sembra un'impresa impossibile. Quasi per chiunque. Domina, semplicemente domina. E a tenergli testa, oggi come oggi, c'è solo Carlos Alcaraz. Questo, in sintesi, il pensiero (anche) di Daniil Medvedev, reduce da una stagione 2024 che si è rivelata particolarmente impegnativa e avara di soddisfazioni. L’annata del tennista russo è iniziata con due finali di prestigio, agli Australian Open e a Indian Wells, entrambe sfumate contro i due astri nascenti del tennis mondiale, prima Jannik e poi Carlos. Tuttavia, il livello mostrato in quei momenti non è riuscito a mantenersi costante per tutto il corso dell’anno, lasciando Medvedev con una statistica poco incoraggiante: nessun titolo in bacheca, come non accadeva dal lontano 2017.

Con i 29 anni all’orizzonte, l’ex numero uno del mondo sta vivendo una fase delicata della carriera. Già, le primavere si fanno sentire e il riscatto deve essere immediato. Determinato a restare competitivo ai massimi livelli, Medvedev ha rivelato, in un’intervista al quotidiano russo Kommersant, i suoi piani per le prossime settimane: una pausa di due settimane con la famiglia nel sud della Francia prima di immergersi nella preparazione per il 2025.

 

 

Attualmente numero cinque del ranking Atp, lo stesso Medvedev non nasconde che il tempo inizia a lasciare il segno sul fisico. “Mettiamola così: comincio a sentire che una volta era molto più facile recuperare dopo qualche partita - premette -. Forse a 23 anni correvo più veloce, volavo in campo come se avessi le ali. Ora, invece, sfrutto l'esperienza accumulata. Non mi concentro sull'età, ma su come evolvere. Ci sono molti che giocano fino a 35 anni e oltre, è una tendenza che si vede anche in altri sport, con atleti molto più attenti alla dieta e alla routine", ammette il russo.

Uno degli aspetti su cui il moscovita punta per rilanciarsi è il lavoro con il nuovo coach, Gilles Simon. Ma fino ad oggi il fittissimo calendario dell’Atp e la concomitanza delle Olimpiadi di Parigi la scorsa estate hanno complicato il loro percorso insieme. “Quest'anno è stato molto duro. Ho avuto meno tempo per approfondire i blocchi di allenamento a causa delle Olimpiadi, quindi è stato difficile per Gilles dare un grande contributo al mio tennis - riflette -. Ha cercato di farlo a poco a poco, soprattutto nei Grandi Slam, ma lì non si può cambiare nulla nel complesso. Quest'anno, Simon e io ne abbiamo approfittato per conoscerci molto meglio. Ora cercheremo di fare un'intensa pre-season insieme, vedremo cosa succederà. Non voglio entrare nei dettagli, ma ho un'idea di come migliorare il mio gioco con le palle che si usano ora. Non è detto che funzioni, ma devo trovare un modo per battere di nuovo Jannik Sinner”, conclude Medvedev. E sono queste ultime parole quelle più pesanti, quelle pregne del maggior significato: "Trovare il modo di batteredi nuovo  Sinner". Già, una missione, un'ossessione, anche e soprattutto per uno dei migliori tennisti del mondo e degli ultimi dieci anni.

 

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