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Jannik Sinner, rinascita e vittoria: in due parole, il racconto di una giornata pazzesca

Leonardo Iannacci
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Dopo la grande paura, buona la prima. Nel senso di prima uscita dell’Italtennis nelle finali di Davis a Malaga, laddove l’obiettivo della squadra azzurra è quello di bissare il trionfo del 2023. Tuttavia useremmo un condizionale è d’obbligo dopo le sofferenze patite ieri contro l’Argentina, cancellate da Jannik Sinner, schierato sia in singolare che in doppio con un eccellente Berrettini. 

Contro la nazionale sudamericana che ha buoni giocatori ma non ottimi, è stato così necessario il solito miracolo di Jannik che ha devastato Baez (6-2, 6-1) dopo che Lorenzo Musetti aveva dato vita a uno psicodramma contro Cerundolo, affogando in due set fallimentari (6-4, 6-1) e portando l’Italia in svantaggio 0-1. Dopo l’1-1 firmato Sinner, a quel punto è stato necessario il doppio che ha regalato all’Italia un rassicurante 2-1 grazie al duo inedito formato da Berrettini e dal rosso di Sesto in versione salvatore della patria tennistica. Ma che ansia. Il racconto della lunga serata che ha messo di fronte Italia e Argentina si può sintetizzare in tre parole: sofferenza, rinascita, vittoria.

 

SOFFERENZA E RINASCITA
Sofferenza: è stata quella che ha caratterizzato, come dicevamo l’allucinante prima partita di un Musetti che continua a sciupare tutto quello che fa, soprattutto dal punto rivista mentale. Contro Cerundolo (numero 30 del ranking) Muso è partito con il piede sbagliato, si è fatto brekkare più volte da quell’onesto palleggiatore che è l’argentino ed è affondato di testa prima ancora che tennisticamente. I numeri della sua disfatta concretizzata in 90 minuti di gioco orribile: 44% delle prime in campo e ben 24 errori gratuiti. “Sono imbarazzato per la prestazione di oggi”, ha riconosciuto Musetti.

Rinascita: Cappellino azzurro sugli occhi e maglietta Nike con il tricolore sul petto, è stata la volta di Jannik Sinner contro Sebastian Baez (numero 27 del ranking). E il numero 1 del mondo non ha tradito contro il piccolo argentino, volonteroso ma nulla più, piegato da sette game a cavallo dei due set, totalmente dominata da Jannik.

Vittoria: è arrivata grazie al doppio azzurro composto da Sinner e Berretto ai quali è stato affidati il futuro in questo Davis. L’idea è stata quella di abbinare la devastante potenza di Matteo- lo scorso anno sol tifoso in tribuna causa infortunio- alle risposte di Jannik. Contro Molteni e Gonzalez (quasi 40 anni in due) non c’è stata molta storia malgrado i due azzurri non siano doppisti di vaglia.

Sul 4-4 nel primo set, ecco il break strategico su servizio di Gonzalez che ha permesso agli italiani di chiudere, poi, il set (6-4 in 39 minuti) sul servizio di un esplosivo Berrettini. Nel secondo, equilibrio e argentini in difesa sino al 5-5 quando un lavoro perfetto a quattro mani dei nostri hanno concretizzato il secondo, preziosissimo break dell’incontro che ha dato la vittoria all’Italia (7-5).

Jannik e soci affronteranno domani (ore 13 diretta su Sky e Rai) nella prima semifinale contro l’Australia che ha eliminato gli Stati Uniti mentre la Germania se la vedrà con l’Olanda. La vera sorpresa si è verificata all’ora di pranzo fra Usa e Australia allorchè Ben Shelton, numero 21 del ranking, si è fatto battere nel primo singolare dal numero 77 Thanasi Kokkinakis (6-1 4-6, 7-6). Gli statunitensi hanno rimesso le cose a posto con Taylor Fritz che ha avuto la meglio di Alex de Minaur per 6-4, 6-3 ma la coppia composta da Shelton e Paul si è arresa agli specialisti aussie Matthew Ebden e Jordan Thimpson. Con un doppio 6-4 l’Australia si è così assicurata il passaggio in semifinale dove troveranno l’Italia per una rivincita della finale 2023 quando gli azzurri trionfarono.

 

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