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Jannik Sinner, sconcertante articolo del New York Times: "Piedi a papera, pettine, capelli rossi"

Roberto Tortora
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Se il New York Times voleva fare un complimento a Jannik Sinner, tanto valeva la pena prenderlo in giro esplicitamente. Già, perché il più importante quotidiano degli Stati Uniti si è espresso così per commentare la vittoria dell’altoatesino alle ATP Finals di Torino, che incorniciano un 2024 da leggenda. 

“Cammina con i piedi a papera e non sembra avere né un pettine né un asciugacapelli. La sua trasformazione da nessuno a un modello Gucci lo ha reso diverso, ora nuova immagine per numerosi sponsor”.

 

 

 

Per fortuna, poi, il giornale si sofferma su aspetti più importanti, paragonando Sinner ai grandi miti dello sport italiano: “Per anni Valentino Rossi e poi Federica Pellegrini sono stati gli sportivi più adorati dagli italiani. Sinner è l’ultimo arrivato, e forse il più adorato di tutti. L’Inter - ad esempio - ha giocato una partita importante domenica scorsa contro il Napoli, attirando 1,7 milioni di telespettatori in Italia, mentre la partita di Sinner contro l’australiano Alex De Minaur, un incontro tutt’altro che di spicco, ne ha attirati 2,27 milioni. Sinner in Italia ha causato un terremoto, forse perché è il primo italiano numero uno al mondo o forse per i suoi inconfondibili ricci rossi. O forse per il suo comportamento calmo e fermo mentre gioca con grazia e furia, mentre catalizza un’intera nazione partita dopo partita”.

 

 

 

Contro Fritz il tennista azzurro ha vinto la partita numero 70, con un percorso netto a Torino che non ha lasciato set a nessuno. Non accadeva dall’impresa di Ivan Lendl nel 1986. Prima all’esordio De Minaur (6-3, 6-4), poi Taylor Fritz nel secondo incontro (6-4, 6-4) e Daniil Medvedev nel terzo match (6-3, 6-4), qualificandosi per le semifinali da primo del gruppo Nastase. In semifinale l’azzurro ha regolato Casper Ruud (6-1, 6-2), per poi battere di nuovo, nel giro di una settimana, Fritz in due set con il punteggio di 6-4, 6-4 in 1 ora e 23 minuti. È il terzo di sempre a centrare in una sola stagione la vittoria nei due Slam sul cemento (Australia, USA) e alle Finals.

 

 

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