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Napoli-Inter, De Laurentiis insiste: "Il rigore non c'era e Conte ha ragione"

Federico Strumolo
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Inter-Napoli non finisce mai. E non si parla della lotta scudetto, che accompagnerà il calcio italiano fino alla primavera inoltrata, ma degli strascichi della partitissima di San Siro giocata domenica sera e terminata 1-1. All’ombra del Vesuvio, dopotutto, non è andata giù l’assegnazione di quel dubbio rigore in favore dell’Inter, per il contatto tra l’azzurro Frank Anguissa e il nerazzurro Denzel Dumfries, che avrebbe potuto cambiare le sorti della sfida (a rimettere tutto in ordine, comunque, ci ha pensato Hakan Calhanoglu, fallendo dal dischetto...).

«Ho letto da Los Angeles alcune dichiarazioni di Marotta, a mio avviso fuori luogo. Il rigore, a detta della stragrande maggioranza degli osservatori, non c’era», sostiene il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, rispondendo al presidente interista Beppe Marotta, il quale martedì aveva invece parlato di rigore ineccepibile. «Il Var è una grande risorsa per evitare gli errori arbitrali, non ha alcun senso dire che a volte può intervenire e a volte no - continua De Laurentiis -. Altrimenti si blocca la crescita del calcio e si alimenteranno sospetti. Credo sia sotto gli occhi di tutti la necessità di mettere a punto un nuovo regolamento del Var per evitare decisioni disomogenee».

 

 

Intanto il diretto interessato, il fischietto romano Maurizio Mariani, sarà retrocesso in Serie B per qualche giornata dal designatore Gianluca Rocchi, il quale non ha gradito la decisione di fischiare il calcio di rigore in questione. Chi non sarà punito, invece, è Antonio Conte, che in questi giorni è tornato a Torino, cogliendo l’occasione per seguire Jannik Sinner alle Atp Finals.

Sebbene qualcuno avesse ipotizzato una squalifica dopo le parole a caldo nel post-partita di Inter-Napoli («A volte il Var interviene e a volte no, quando gli conviene sì e quando non gli conviene no? Una scelta dell’arbitro può cambiare una partita, come in questo caso. Se c’è un errore il Var deve intervenire, punto. È una cosa che mi fa arrabbiare, a me come a tutti gli altri allenatori. Ci troviamo in una situazione che lascia spazio a retropensieri» le parole del tecnico azzurro), non ci sarà nessun provvedimento, dato che le parole dell’ex allenatore di Juventus e Inter non sono state considerate offensive.

 

 

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